VI Seminario di studi e di formazione sul patrimonio culturale

14 Giugno ore 10-13 e 15-18
Istituto Centrale dei Beni Sonori e Audiovisivi
Via Caetani 32, Roma

Due seminari sul Patrimonio e l’UNESCO. Due incontri, collocati in contiguità, un nucleo ampio di riflessione sulle politiche del patrimonio tra società civile, istituzioni, organismi sovranazionali.

L’UNESCO ICH E IL RUOLO PARTECIPATIVO DELLE ASSOCIAZIONI NON GOVERNATIVE (ONG) Stato dell’Arte
Introduce Valentina Zingari

Due ONG in dialogo:
Alessandra Broccolini (SIMBDEA),
Claudio Nardocci (Presidente Unione Pro Loco – UNPLI) e Gabriele Desiderio (Responsabile Progetti UNPLI)

Progetti e prospettive Unesco-Ich
Discutono Vito Lattanzi e Alberto Sobrero
Conclude Pietro Clemente

PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE: comunità, partecipazione, inventari
Introduce Alessandra Broccolini

Discutono Renata Meazza (Regione Lombardia), Roberta Tucci (ICCD) intervengono Alberto Sobrero, Vito Lattanzi e Pietro Clemente
Conclude Valentina Zingari


 

Roberto Leydi e il canto popolare. L'eredità scientifica e culturale in area lombarda

sabato 1 giugno 2013
ore 9.30-17.30
Galbiate – Museo Etnografico Alta Brianza

A dieci anni dalla morte di Leydi, fondatore, con Diego Carpitella della etnomusicologia scientifica e accademica in Italia, il festival VOCES, in collaborazione con il MEAB, l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia e il Centro di Dialettologia e di Etnografia di Bellinzona, propone di ripensare criticamente alle numerose e importanti esperienze scientifiche, editoriali e culturali che le ricerche di Roberto Leydi e le sue iniziative hanno prodotto o attivato.

Con la partecipazione di Andrea A Marca, Cesare Bermani, Valter Colle, Giorgio Foti, Febo Guizzi, Alessandra Litta Modignani, Renata Meazza, Massimo Pirovano, Angelo Rusconi, Glauco Sanga, Riccardo Schwamenthal, Roberto Valota, Paolo Vinati e dei cantori della Compagnia Sacco di Ceriana (Imperia) e di Cantà Promàan di Premana (Lecco).
 

DESIGN AL TOMBOLO incontra i giovani studenti!

Design al Tombolo, incontra gli studenti degli Istituti Superiori della Lombardia in un ciclo di eventi didattici dedicati agli studi in ambito di moda e design.
L’iniziativa porterà nelle aule scolastiche il racconto di un progetto che ha “intrecciato” competenze diverse, attraversando tutte le fasi del processo creativo.

Ogni borsa della collezione sarà raccontata a più voci:
– con il contributo delle designer per la parte di metaprogetto, concept, mood board, prototyping e comunicazione;
– le merlettaie per la componente di artigianato d’eccellenza mettendo a disposizione conoscenze, tecniche, tipicità del sapere tradizionale merletto al tombolo canturino
– fashion tailor per gli studi di fattibilità e confezionamento finale.

Il progetto vuole contribuire alla formazione degli studenti esprimendo l’intensa complementarietà fra competenze diverse più che mai utile nel panorama produttivo contemporaneo, considerando le eccellenze artigianali locali come attori indispensabili per l’affermazione del Made in Italy.

I primi appuntamenti:

20 maggio, ore 8.00-10.30
Istituto da Vinci – Ripamonti – Via Mascherpa, Albate Como
Corso Professionale di Moda

28 maggio, ore 14.00-16.30
Liceo Artistico Fausto Melotti – Via Andina 8, Cantù
Classi di Moda e Design

Il cantiere dei saperi – Stradivari messo alle corde!

Giovedì, 09 Maggio 2013
ore 21.00
Cremona, Teatro Monteverdi, via Dante 149

Sono passati diversi secoli, eppure la tradizione liutaria cremonese continua ad affascinare e a richiamare persone da tutto il mondo. Come ci hanno insegnato i grandi maestri, il sapere liutario è infatti una competenza estremamente complessa. Per costruire un violino bisogna conoscere a fondo le geometrie nascoste, cosa che si apprende manipolando strumenti antichi, ma anche saper dialogare con il futuro esecutore.
Un vero incontro a regola d’arte: liutai e violinisti alle prese con una singolar tenzone tutta musicale.

Ne parlano Fulvia Caruso (docente di Etnomusicologia) con Lorenzo Brufatto e Maestri liutai.

Per informazioni
Facoltà di Musicologia – Università degli Studi di Pavia – Sede di Cremona
Corso Garibaldi 178, 26100 Cremona
Tel. 340 4691582
segreteria.universitadisera@gmail.com

Community Mapping

In controcorrente rispetto alla marginalizzazione di molte periferie milanesi – come località che nulla hanno da offrire alla città – il progetto dencity vuole al contrario sprigionare le potenzialità creative, culturali e sociali del quartiere Giambellino-Lorenteggio.

Nasce “Community Mapping”, un laboratorio permanente di etnografia partecipata per e con gli abitanti del Giambellino-Lorenteggio. Lo scopo è quello di avviare un processo di scambio fra competenze e di convergenza fra abitanti, dove sia la comunità stessa a riconoscere e mappare le proprie sapienze come risorsa culturale per la convivenza, la trasformazione del territorio e la città intera.

“Community Mapping” è composto da cicli laboratoriali, che utilizzano strumenti creativi differenti sia nel processo e sia nelle restituzioni pubbliche con lo scopo di realizzare una mappatura di comunità in divenire.

Il primo ciclo di “Community Mapping” si sviluppa tra maggio e dicembre 2013, con un laboratorio di mappatura audiovisiva del quartiere Giambellino-Lorenteggio. Il laboratorio si propone di raccontare la polifonia interculturale del territorio, attraverso la composizione di percorsi audiovisivi e paesaggi sonori.

Al termine del laboratorio, i partecipanti sono invitati a elaborare un prodotto audiovisivo e sonoro fruibile ai cittadini e a presentarlo al territorio all’interno di un evento cittadino.
Sono aperte le iscrizioni.

La domanda di partecipazione è da inviare entro la mezzanotte del 14 maggio a
info@dynamoscopio.it

Informazioni
http://www.dynamoscopio.it/?p=1224

Milano Design Week 2013

Come ogni anno la Milano Design Week, che si svolge a metà aprile in molti luoghi della città, ha offerto spunti di riflessione sul design “bello e utile”. Una settimana di esposizioni e incontri, ma anche momenti di festa per incontrare le eccellenze nel campo del “fare” provenienti da tutto il mondo. Questa edizione ha dato molto spazio al fenomeno delle autoproduzioni. In un mercato ormai saturo di prodotti industriali, il design autoprodotto sta prendendo sempre più piede. Progetti frutto della creatività e del lavoro di designer che gestiscono direttamente l’intero processo progettuale, dalla definizione dell’idea fino alla sua produzione e distribuzione.
Un nuovo fenomeno oggi  al centro dei dibatti delle Design Week internazionali, una nicchia meno conosciuta e meno recensita, ma decisamente molto produttiva.


Proprio all'interno di questo rinnovato approccio al design abbiamo scovato alcuni progetti interessanti da raccontare sulle pagine di Intangible Mag: si tratta di oggetti progettati con lo scopo di rileggere in chiave moderna usi e tradizioni che arrivano dal passato più o meno recente.

Oltre al progetto Design al Tombolo, a cui è stato dedicato ampio spazio su queste pagine, all'interno dell'exihibition DO UT DESign è stato presentato il torchietto manuale per pasta fresca “La Fissa”, una macchina per fare la pasta in casa, moderno manodomestico che riporta ai sapori di un tempo esaltando la qualità e la lentezza del gesto. Oggetto in legno con delle ruote dentate in bronzo che ne facilitano l'utilizzo, questo progetto delle due giovani designer Luisa Battistella e Martina dell'Acqua rinnova il rito della pasta fresca con lo scopo di tramandarne la manifattura di generazione in generazione.

Altro progetto che ha a che vedere con il cibo e la sua conservazione con metodi naturali è “Alcide”, una dispensa in vasi che opera secondo metodi di conservazione tradizionali. Attraverso un sistema basato sul principio fisico della convezione termica, permette di preservare intatte le qualità organolettiche di frutta e verdura. Prodotto con materiali tradizionali da artigiani professionisti su indicazione di Giada Lagorio e Jasmine Pilloni, due studentesse di design del prodotto al Politecnico di Milano, “Alcide”, come il precedente progetto “La Fissa”, è un prototipo che aspetta di essere prodotto in serie.

Dal Portogallo arriva “Projecto em Aberto”, un progetto di tipo editoriale che è nato dalla necessità di documentare le tradizioni dell'artigianato portoghese con uno sguardo nuovo. Il primo “numero” che si può trovare al link projectoemaberto.blogspot.it, si concentra sulla tecnica dell'impagliatura degli sgabelli tipica della zona dell'Alentejo, una regione del Sud del Portogallo, illustrandone passo dopo passo la tecnica di costruzione del telaio e del sostegno. Queste sedute sono considerati dei manufatti nazionali tipici ed esemplari di quello che una comunità può fare con i materiali provenienti dalla natura. Sia la struttura che l'intelaiatura sono infatti prodotti con materie naturali: legno di oleandro per le gambe e una fibra naturale per la seduta.

Desenzano AgriCultura Festival

Seconda edizione di Desenzano AgriCultura Festival, in programma a Desenzano del Garda (BS) dal 26 al 28 aprile 2013
Saranno tre gli ambiti attorno ai quali verteranno i numerosi appuntamenti distribuiti nell’arco delle giornate: la cultura biologica applicata all’alimentazione e alla salute, lo stato della politica agricola comunitaria e la sfera dell’agricoltura legata al paesaggio, all’energia, all’ambiente e la sua sostenibilità. Incontri didattici, convegni, degustazioni, proiezioni di film, documentari e spettacoli, mercati, laboratori per ragazzi e adulti, mostre, dibattiti, presentazioni letterarie e condivisione di esperienze legate alla terra e ai suoi prodotti: angoli della città ed edifici rappresentativi della cultura e della storia di Desenzano assumeranno una connotazione diversa, interagendo con le iniziative in programma, favorendo la loro realizzazione e sposandone appieno l’essenza.

Segnaliamo:
Domenica 28, ore 10, Palazzo Todeschini
Incontro dibattito su La salvaguardia delle sementi rustiche e mostra-scambio di sementi
Con Gruppo Coltivare Condivendo, Feltre (BL) e Associazione Civiltà Contadina di Bergamo
Domenica 28, ore 16.30, Libreria Castelli Podavini
Presentazione del volume Il cibo e gli uomini. L'alimentazione nelle collezioni etnografiche lombarde, curato dalla Rete Musei e Beni Etnografici Lombardi

Informazioni
www.agriculturafestival.it

La Milano di Roberto Leydi

9 aprile – 7 giugno 2013 ore 16.30
Università degli Studi di Milano
Sala Napoleonica, via S. Antonio 12

A dieci anni dalla scomparsa del noto etnomusicologo e critico musicale, il dipartimento di Beni culturali e ambientali e il Laboratorio di Etnomusicologia e Antropologia Visuale (LEAV) propongono un ciclo di sei incontri che raccontano il rapporto tra Roberto Leydi e la città di Milano, accompagnati dalla proiezione e l’ascolto di materiali d’archivio.

Protagonisti del panorama culturale, nel periodo che va dagli anni '50 agli anni '70, cittadini e studiosi dei fenomeni culturali e sociali ricordano insieme il grande contributo delle tante attività di Leydi, collaboratore della RAI e fondatore dello Studio di fonologia con Luciano Berio e Bruno Maderna, fondatore del Nuovo Canzoniere Italiano, direttore della Scuola Paolo Grassi e figura di riferimento del Piccolo Teatro, fondatore dell’Ufficio della cultura popolare della Regione Lombardia (oggi Archivio di Etnografia e Storia Sociale), giornalista dell’Europeo, infaticabile animatore culturale e organizzatore di eventi e di rassegne.

Si comincia il 9 aprile con il fotografo Ferdinando Scianna – con cui Roberto Leydi ha realizzato reportage entrati nel patrimonio del giornalismo d'inchiesta – e si prosegue con un programma fitto di ospiti tra cui: il musicista Franco Cerri, il semiologo Umberto Eco, il regista Filippo Crivelli, il giornalista Luigi Pestalozza.

Musicologi, etnologi, etnografi, studiosi di storia orale, responsabili di grandi archivi etnografici raccontano il percorso di Leydi nella scoperta del mondo popolare, il suo contributo all'ingresso delle composizioni elettroacustiche nel panorama delle produzioni radiofoniche degli anni '50, le esperienze con il Teatro.

Il rapporto di Roberto Leydi con il mondo delle musiche di avanguardia viene esplorato anche nel suo incontro con il jazz e la cultura americana.

Per informazioni
www.leav.unimi.it

Fuoriluogo? DentroSolari!

Fuoriluogo? DentroSolari!
Al pubblico del Fuorisalone di zona Tortona è offerta una guida turistica multimediale alla scoperta del quartiere. DentroSolari – questo il titolo – è un percorso interattivo fruibile anche in Realtà Aumentata su smartphone e tablet.
Attraverso testi, foto d’archivio e clip audio, racconta il patrimonio di archeologia industriale e operaio della zona Tortona-Solari-Savona.

L’iniziativa è promossa dal progetto culturale DenCITY, con il Comitato Inquilini 1° Quartiere Operaio Umanitaria, insieme a SpazioAbitare, Società Umanitaria, MuseoLab6, Archivio del Lavoro, Tortona Design Week, Regione Lombardia – Archivio di Etnografia e Storia Sociale e con il contributo di Fondazione Cariplo.

<Abbiamo impiegato i nuovi media> spiega Erika dell’associazione culturale Dynamoscopio <per compiere un percorso etnografico insieme agli abitanti del 1° Quartiere Operaio Umanitaria, che sono i veri Autori della guida. Si intende così inaugurare un dialogo tra la memoria storica, le più recenti trasformazioni e i visitatori dei grandi eventi, reinterpretando le locations come “spazi di vita”>.

DentroSolari è scarcabile gratuitamente dalla libreria dell’App JecoGuides, disponibile per Android e iPhone.
http://www.jeco.biz/jeco-guide-dentro-solari
 

Informazioni:
erika@dynamoscopio.it
+39 338 3618840

Riti della Settimana Santa nell'arco alpino

Il tempo della Quaresima si chiude con la Settimana Santa che ritualizza, attraverso drammatiche e solenni cerimonie, la morte, la passione e la resurrezione del Cristo. Costituiscono in ogni luogo un importante riferimento per la collettività, in termini di partecipazione e di coinvolgimento emotivo. I luoghi vedono la rappresentazione di un apparato liturgico eccezionalmente scenico che la Chiesa celebra ufficialmente, talvolta con tratti più visionari e teatrali, connotati da elementi di religiosità popolare.

La Settimana Santa inizia con la Domenica delle Palme che prevede la tradizionale benedizione dei rami d’ulivo. Ai rami benedetti vengono attribuite virtù magiche e miracolose. In Valle d'Aosta, l’utilizzo dei rami di ulivo è piuttosto recente, in passato, si utilizzava il lauro, il bosso, il rosmarino, e in qualche comune, perfino il ginepro.

A Morbegno, in provincia di Sondrio, i preparativi dei rituali iniziano il Lunedì Santo, con l’allestimento di un catafalco ligneo, risalente al periodo barocco, che diventa punto centrale di tutte le celebrazioni, dei riti del Giovedì e del Venerdì Santo, e da qualche anno anche della veglia pasquale del Sabato e della Messa solenne di Pasqua. Sono circa quattrocento i pezzi di legno da assemblare per montare il catafalco, per un peso complessivo di centoventi quintali. Una volta montato, si presenta come un tempietto che si erge su un’alta piattaforma ottagonale, al quale si accede per mezzo di quattro ampie scalinate, con balaustre che accentuano l’effetto scenografico dell’insieme.

A Vertova, in provincia di Bergamo, la sera del Venerdì Santo si rievoca la deposizione di Cristo dalla croce attraverso una grande processione in costume, complessa per il numero di attori che ne prendono parte e molto partecipata dagli abitanti del paese e dai devoti che sopraggiungono da tutta la Val Seriana. L’identità di colui che porta la croce sulle spalle è nota solo al parroco del paese. Tradizione vuole che questa persona chieda di compiere questo gesto come atto di penitenza o come voto, per una grazia ricevuta o richiesta. Tra coloro che prendono parte alla processione, vi sono ruoli assegnati per diritto. Gli altri ruoli vengono assegnati tramite un incanto pubblico, che ha luogo ogni tre anni nei locali della parrocchia la Domenica delle Palme.

In Val Gardena sono tradizionalmente le uova le protagoniste dei riti pasquali. Uova un tempo decorate con colori naturali, oggi colorate a tempera, vengono commissionate alle ragazze nubili da parte dei giovani uomini nel giorno di San Giuseppe e ritirate il Lunedì di Pasqua. All’amato è destinato un uovo dipinto con cura e con dichiarazioni d’amore in versi. Se il Lunedì di Pasqua non sono state ritirate tutte le uova ordinate, il giorno successivo le ragazze sotterrano in giardino quelle rimaste per evitare di rimanere zitelle. Oltre alla loro tradizionale benedizione durante la Domenica di Pasqua, le uova sono anche protagoniste del gioco del peché, che accompagna l’interruzione del digiuno quaresimale.

In Canton Ticino, a Mendrisio si tengono le Processioni Storiche, di cui si ha notizia a partire dal Seicento. La sera del giovedì santo, decine di figuranti in costume percorrono le vie cittadine mettendo in scena la Passione di Cristo attraverso una serie di raffigurazioni ispirate ai Vangeli. La Funziún di Giüdée non può essere paragonata a una rappresentazione sacra in quanto gli attori si limitano a drammatizzare i comportamenti ispirati ai ruoli loro assegnati. Nella composizione della processione del venerdì santo, invece, sfilano oltre seicento persone, suddivise in membri delle varie confraternite e associazioni religiose. I partecipanti, tra cui numerosi bambini, incedono in silenzio sorreggendo lampioni dipinti con scene della Via Crucis o con gli emblemi della Passione. Le Processioni Storiche sono una delle tradizioni più radicate della regione e contano su un ragguardevole numero di visitatori. La loro caratteristica più saliente, oltre agli sfarzosi costumi storici, sono i “trasparenti”: quadri luminosi di grande valenza artistica e iconografica che sovrastano, illuminandolo, il percorso delle processioni.

Un’analoga manifestazione si tiene a Coldrerio, villaggio situato a pochi chilometri da Mendrisio: la sera del mercoledì santo le vie del paese prendono vita per rievocare il martirio del Nazareno. Nata attorno al 1950 quale modesta riproduzione della Funziún di Giüdée, per qualche anno questa processione ha mantenuto un carattere locale. Oggi costituisce invece uno dei pochi teatri all’aperto della regione insubrica, da un lato perché si tratta di una vera e propria sacra rappresentazione, sul tipo dei misteri medievali; dall’altro perché, su una collina ai margini del villaggio, ha luogo la scena della crocefissione e deposizione di Cristo, realizzate secondo i canoni dell’iconografia tradizionale.

Sempre in Ticino, a Faido, in Val Leventina, si perpetua invece l’usanza secolare di suonare i tablécch che, in sostituzione delle campane, annunciano le funzioni religiose, l’ora di mezzogiorno e l’Avemaria serale. I tablécch sono tavolette di legno, di forma rettangolare, di varie dimensioni. Le tavolette vengono tenute con entrambe le mani, con perno e martelletto rivolti verso il basso; il movimento oscillatorio viene impresso vigorosamente altalenando la tavoletta dalla spalla sinistra verso il fianco destro. Ne risulta un rumore forte, secco che, ripetuto e moltiplicato quanti sono i tablécch, concorre a creare un crepitio assordante.