Le Giubiane della Brianza: al rogo streghe e castellane!

La Giubiana è una festa tradizionale molto diffusa sul territorio brianzolo che attribuisce al rogo della strega diversi significati. Per qualcuno rappresenta la brutta stagione. Per altri è il simbolo del freddo e del gelo dell’Inverno che ormai se ne stanno andando. Altri ancora la ritengono la castellana traditrice della città. C’è chi la interpreta come il simbolo di divinità pagane o semplicemente qualcosa di negativo che si cerca di “scacciare”, cancellandolo nel fuoco.

A Seregno, per esempio, al rogo va la “Giubiana e il Giané”! La leggenda narra infatti che la terribile megera che viveva nei boschi fitti della Brianza, aveva anche un marito, il Gianè, e insieme allontanavano o colpivano chiunque osasse sfidarli mettendo paura con le loro gambe lunghe. Al rogo ci vanno insieme come recita il detto locale: “la Giubiana e il Giane' van in lech cun frech 'i pe'!”

A Canzo la ricorrenza è particolarmente articolata. Viene celebrato un processo in canzese con la sentenza dei Regiuu (gli anziani autorevoli del paese), e altri personaggi simbolici e tradizionali, quali l'Òmm Selvadech (uomo selvatico, personaggio della mitologia alpina), l'Urzu (“orso”, che esce dalla tana alla Cròta dal Bavèsc, simbolo della forza istintiva che deve essere domata) e il Casciadùr (“cacciatore”, che doma e fa ballare l'orso), il Bòja (“boia” che rappresenta la condanna del male)… La festa è arricchita da vestiti tradizionali e da suggestivi ornamenti, tra cui la gamba russa (cioè rossa) e i paramenti a lutto, com'è anche la musica dei tamburi e dei baghèt.

A Cantù la tradizione popolare vuole che il manichino che viene arso su una pira, alla presenza del popolo e delle autorità, rappresenti la castellana traditrice della città. La Giubiana è diventata, pertanto, una sorta di rito celebrativo dell'identità e dell'orgoglio cittadini. Quest’anno l’arrivo della Giubiana è anticipato da “La Giubiana in mostra”, un’esposizione fotografica nata dalla sinergia tra l’associazione Pro Cantù, responsabile dell’organizzazione della festa dal 1905, e il gruppo fotografico La Pesa. Non è solo la mostra ad anticipare il rogo. Già dal 22 gennaio la bella castellana dai capelli rossi è visibile nei bar della città: la tradizione vuole infatti che la giovane, diventata strega e poi nemica, venga esposta a un moderno pubblico che la schernisce chiassosamente.

Elemento costante in tutte le manifestazioni è il consumo del risotto allo zafferano con salsiccia (lügànega), ricetta brianzola che per la tradizione fu il tranello escogitato per trattenere la strega e indurla a mangiare finché i primi raggi del sole ne bruceranno il corpo legnoso.
Ed è fitta la rete di comunità che continuano a vivere il rito. Un' occasione d’aggregazione sociale che rafforza il legame con il territorio: Anzano del Parco, Bregnano, Mariano Comense, Barzago, Cucciago, Dolzago, Albavilla, Alzate Brianza, Cabiate, Varenna, Costa Lambro, Canzo, Carate Brianza…

Gibiana nella bassa Brianza, Giubiana/Giübiana/Gibiana nell’alta Brianza e nella provincia di Como, Giöeubia nel Varesotto, Giobbia in Piemonte, Zobiana in Trentino e nel Bresciano… alla fine, in qualsiasi variante si presenti, la “vecchia traditrice” brucerà al rogo!

Corso di Perfezionamento in Beni Culturali Antropologici 2015

Il Corso di Perfezionamento in Beni Culturali Antropologici, V Edizione 2015, giovane e inedita proposta didattica ideata dalla Prof.ssa Marinella Carosso, forma ai mestieri della cultura nell’ottica antropologica. Si pone come mission l’incontro con le parti sociali al fine di creare reti di ricerca sul territorio regionale e nazionale. Il Corso è aperto a interessati di ogni formazione e di ogni età, senza alcuna limitazione; anzi, la diversità è proprio il di più che arrichisce e personalizza in modo unico ogni edizione.

Valutato dai perfezionati delle precedenti edizioni il corpo docente, così come l’impianto degli incontri, tiene conto delle loro richieste, esigenze, proposte, rinnovandosi ogni anno in modo dinamico e propositivo. Le lezioni, concepite ed agite come un testo, sono cuore pulsante di un dibattito critico e creativo che mette a confronto relatori e perfezionandi, in uno scambio intersociale e intergenarazionale.

Sono previsti quattro moduli: due di inquadramento del concetto di beni culturali antropologici in vari Paesi europei e di analisi di musei etnografici; due sul processo di patrimonializzazione dell’alimentazione e sulla progettazione delle culture dell’alimentazione

L’edizione 2015, infatti, è iscritta nell’ambito di Laboratorio EXPO MILANO 2015, coordinato dalla Fondazione Feltrinelli ed è convenzionata con MuCEM – Musée des civilisations de l'Europe et de la Méditerranée.

Le lezioni si svolgeranno ogni mercoledì pomeriggio, dale 14 alle 18, dal 1 Aprile all’8 Luglio.
La presentazione della domanda va fatta online entro il 15 febbraio 2015, e la selezione avviene per titoli. Per ottenere 12 crediti formativi è richiesta la frequenza al 75% delle lezioni, l’elaborazione di recensioni e di un project work.
Il costo è di 1.000 euro per gli iscritti e di 800 per i liberi uditori.

Nel collegio docenti troviamo nomi nazionali e internazionali come Julia Csergo (Montréal), Noel Barbe (Paris), Jean Guibal (Grénoble), Marion Demossier (Southampton), Stefan Moritz (Bruxelles), Rachel Black (Boston), Daniela Perco (Museo Etnografico della Provincia di Belluno), Mario Turci (Museo Ettore Guatelli, Ozzano Taro), Danilo Gasparini (Padova), Elisabetta Moro (Napoli), Ferdinando Mirizzi (Matera), Vito Teti (Cosenza), Renata Meazza (AESS – Archivio di Etnografia e Storia Sociale – Regione Lombardia, Milano), Luigi Degano (Fondazione Morando Bolognini, Sant’Angelo Lodigiano), Marinella Carosso (Università di Milano-Bicocca).

Le lezioni in lingua saranno introdotte e tradotte simultaneamente.

Per informazioni
Carlotta Cortona
377 264 68 34
beniculturaliantropologici@unimib.it

La notte dei falò nella campagna milanese

Nella notte del 17 gennaio si riaccendono i tradizionali falò per festeggiare la ricorrenza liturgica di Sant’Antonio Abate! Un suggestivo gioco di luci e bagliori sprigionati dalle fiamme celebrano un rito millenario e propiziatorio legato alla figura di Sant’Antonio, patrono di macellai, salumieri, contadini e allevatori e protettore degli animali domestici. Molte le comunità che si radunano attorno a grandi pire di legna e sterpi che bruciano fino alla prime luci dell’alba in un clima di festa in cui si balla e si consumano vin brulè e dolci casalinghi.

In particolare numerosi saranno i falò che rischiareranno le notti della campagna milanese. Quella che si appresta a vivere la periferia di Milano sarà infatti una sorta di “fine settimana dei Falò di Sant’Antonio”, con un ricco programma anticipato il 12 gennaio in occasione del Convegno “La periferia dei Falò di Sant’Antonio”, 1° appuntamento del 3° ciclo “Periferia InConTra”, promosso da Consulta Periferie Milano, all’Urban Center di Milano. Il tema dell'ambiente periferico e delle sue potenzialità socio-culturali trova nelle cascine lombarde un modello virtuoso di convivenza e condivisione di valori in cui pratiche sociali e rituali emergono non solo come segni della “memoria” ma come vere e proprie occasioni contemporanee per riflettere e ristabilire contatti con le nostre eredità culturali. Sant’Antonio Abate è infatti una figura molto venerata nel milanese e fa parte della tradizione,  nelle cascine ad Ovest di Milano, trarre auspici dal movimento della “barba” del santo, ovvero dalla fine sospensione di materiale incandescente che i contadini producono smuovendo con forche da fieno la brace del falò quando la fiamma viva del materiale combustibile si è spenta.

Non solo presso le aie delle cascine ma anche in alcuni parchi pubblici di Milano la ritualità dei falò vive con la tradizionale benedizione degli animali domestici a cui segue un lungo momento di festa spesso contaminato dall’introduzione di nuovi elementi come il consumo di vin brulè, frittelle, polenta… Anche la tecnica di costruzione della “pira” è stata oggetto di nuove interpretazioni. È il caso del metodo “falò scientifico” ideato anni fa da Ferruccio Vanzù (Associazione Amici Cascina Linterno) dove la catasta è costruita su una piattaforma aerea a quattro entrate, sotto la quale l'aria può affluire per un’ottimale combustione del legname soprastante. Non solo. A Muggiano, nel milanese, ogni anno la costruzione della pira cambia forma. I bancali e rami secchi che la compongono sono stati negli anni disposti in modo da formare un grosso cubo, una forma a panettone, una piramide ispirata alle costruzioni dei Maya e una torre a chiocciola…

Oltre ai falò milanesi sono decine gli appuntamenti in tutta la Lombardia soprattutto nelle province di Varese, Lodi e Monza Brianza, ma anche nell'alto mantovano dove l'accensione del “buriel” è diffusa con il rogo del feticcio della vecchia.
A Varese  il Falò di Sant’Antonio può essere seguito attraverso il livebloggin: con la diretta blog il rito sembra entrare a tutti gli effetti nel palinsesto degli eventi più attesi dell’inverno, dimostrando il crescente bisogno di stabilire relazioni attraverso il recupero di ritualità culturali da promuovere e raccontare anche attraverso i social network (per partecipare, via twitter e Instagram, utilizzare l'hashtag #falovarese2015, le prime foto sono già su facebook.
Il Falò di Sant’Antonio è dunque un rito che incontra sempre più interesse, è espressione di un legame fra passato e futuro che ci ricorda la forte presenza agricola sul territorio lombardo, un gesto di vicinanza a chi lavora la terra!

Falò di Sant’Antonio a Milano è una iniziativa di Progetto “AgriCultura”
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Falò di Sant’Antonio a Vittuone
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Falò di Sant'Antonio Borgo di Mustonate
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Falò di Sant'Antonio a Varese
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Eventi itineranti per promuovere l’incontro fra cultura urbana e realtà agropastorale alpina

Il mondo della pastorizia si racconta con un obiettivo chiaro: la città deve incontrare la montagna! Con questa intenzione è nato il Festival del Pastoralismo, avviato nel 2013 a Cuneo (sotto il nome di “Terre d’Alpe”) e proseguito nel 2014 a Bergamo Alta, città che è stata per secoli crocevia di transumanze, centro laniero, centro di stagionatura dei formaggi degli alpeggi e importante fiera di bestiame. Il festival si è aperto il week-end del 24-26 ottobre 2014 ed è terminato a fine gennaio 2015 con la chiusura della mostra “Paesaggi sonori d’alpeggio”. All’interno si è articolato un programma d’incontri, dimostrazioni, mostre e vere e proprie “transumanze” cittadine che proseguiranno ancora grazie all’iniziativa “Terre d’Alpe”.
Un circuito di eventi itineranti si svilupperanno infatti nel semestre di EXPO2015, con numerosi appuntamenti in Lombardia. Per realizzare questo progetto, presentato al “Tavolo agroalimentare EXPO” il 12 gennaio 2015, ci sarà un coordinamento di soggetti che operano in diverse province lombarde.  A tal fine si è costituita l’Associazione Festival del Pastoralismo che intende operare, non solo nell’ambito orobico ma, anche nelle altre realtà della montagna alpina lombarda promuovendone l’incontro con le città e la pianura. Nell'insieme una pluralità di risorse e di patrimoni spendibili anche sul piano turistico e agroalimentare.

Perché “pastoralismo” non comprende solo i fenomeni dell’alpeggio, della transumanza (tra piano e monte), del pascolo vagante (in inverno in pianura).
Ma è anche e soprattutto un modo di vivere, un vero e proprio sistema culturale.
 

Forum Alpino 2014

Si tiene dal 17 al 20 settembre 2014 il Forum Alpinum 2014, il Congresso Internazionale sulla ricerca nelle Alpi organizzato ogni quattro anni da ISCAR (International Scientific Commettee for Research in the Alps) che quest’anno è organizzato a Darfo Boario Terme in Valle Camonica con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per gli Affari regionali le Autonomie e lo Sport), della Regione Lombardia, del Comune di Darfo Boario Terme e dell’Università della Montagna, sede di Edolo dell’Università degli Studi di Milano.

I temi dell'’undicesima edizione sono la valorizzazione, l’utilizzo e la gestione delle risorse alpine dal livello locale a quello macroregionale. L’elaborazione in corso di una strategia macroregionale per la regione alpina fa da sfondo al dibattito sulle questioni inerenti le risorse alpine, gli orientamenti futuri nella ricerca e nella cooperazione macroregionale. Le sessioni plenarie e i workshop tematici sono incentrati su aspetti quali la valorizzare delle risorse alpine esistenti, il legame con il passato, le principali sfide per la gestione delle risorse in futuro, e i migliori modelli di governance in materia di utilizzo sostenibile delle risorse alpine.

L’Archivio di Etnografia e Storia Sociale – Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia partecipa alla Sessione plenaria Brand Alpino – La valorizzazione delle risorse alpine.

Mercoledì, 17.09.2014
dalle ore 11.15 alle 13.15
Workshop

Alimentare le Alpi: il patrimonio immateriale un bene culturale da salvaguardare

Interventi

Intangible Search, la trasmissione dei saperi locali nello “spirito” dell'Unesco. Renata Meazza, Archivio di Etnografia e Storia Sociale – DG Culture, Identità e Autonomie, Regione Lombardia

Il design per il riuso creativo della cultura alpina di frontiera. Ilaria Guglielmetti, designer

Racconto alpino di due artisti. Stefano Torrione, fotografo – Paolo Cossi, fumettista

Per maggiori informazioni
www.forumalpinum.org

Riti di cacciata dell'inverno

Convegno
Lombardia Tribale. Riti di cacciata dell'inverno. I protagonisti, le testimonianze, le tradizioni

26 gennaio 2014 ore 10.00
Ardesio (Bergamo)
Piazzale Poste

Nelle notti d’inverno campanacci, corni e catene risuonano per “chiamare l’erba” sotto la neve; bagliori e lingue di fuoco punteggiano il buio e avvolgono streghe e fantocci, uomini-sonaglio danzano tra le scintille per un nuovo inizio. I rituali agro-pastorali lombardi presentati e rappresentati dai protagonisti.

Nell'ambito del convegno presentazione del libro Campanacci, Fantocci e Falò. Riti agro-pastorali di risveglio della Natura, a cura di Giovanni Mocchi e Manuel Schiavi.

Programma
10.00 Saluto delle autorità
10.30 Giovanni Mocchi, Manuel Schiavi, Presentazione del volume Campanacci, Fantocci e Falò. Riti agro-pastorali di risveglio della Natura

10.45 -13.00 Gaudenzio Ragazzi, Scene camune di danze preistoriche
Alessio Strambini, Duilio Tagliaferri, Bormio: L’è fò l’urs da la tana
Valter Biella, Peter Zani, La mascherada
Italo Bigioli, Saviore dell’Adamello: Maridà le püte
Quinto e Danilo Rossi, Cicogni: La galeina grisa nel calendimaggio
Giordano Calvi, Cusio e Santa Brigida: Tra campanili e campanilismi
Bruno Emanuele, San Mauro Forte: Campanacci in preghiera 

14.00 I giochi del tempo che fu
16.00 Corteo di Scasada del Zenerù

Le macchine a spalla Patrimonio Immateriale dell'Umanità

Il Comitato Intergovernativo UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Immateriale, riunitosi a Baku dal 2 al 7 dicembre 2013, ha iscritto le Feste delle grandi macchine a spalla nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell'Umanità. L'atteso riconoscimento è arrivato per La Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Faradda dei Candelieri di Sassari, il Trasporto della Macchina di Santa Rosa di Viterbo.

Processioni con grandi macchine a spalla si svolgono in tutta Italia, ma in particolare in quattro centri storici: a Nola, un corteo di otto obelischi di legno e cartapesta commemora il ritorno di San Paolino, in Palmi si porta a spalla una struttura complessa processionale in onore della Madonna della Sacra Lettera, a Sassari la Discesa dei Candelieri comporta il trasporto votivo di obelischi di legno, e a Viterbo la Macchina di Santa Rosa commemora il santo patrono della città.

Il sito Unesco e la notizia dell'iscrizione

Merletto domani: una eredità culturale del territorio in cerca di nuove prospettive

Sabato 19 ottobre 2013
Villa Calvi, Cantù
dalle ore 10.00 alle ore 14.00

Come salvaguardare e valorizzare l’eredità culturale praticata dalla comunità delle merlettaie al tombolo canturine? Perché favorire la trasmissione e il dialogo con intelligenze, conoscenze e creatività contemporanee? Nell’ambito dell’11° Biennale del Merletto ci si interroga sul valore attrattivo del merletto e sulle possibilità di incroci, incontri, intese fra un’eccellenza artigianale antica e gli scenari di Art&Craft&Design

Il progetto E.CH.I. – Etnografie italo-svizzere per la valorizzazione del patrimonio immateriale. P.O. di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera 2007-2013 partecipa all'iniziativa con “Design al tombolo. Progetto di un intreccio” del Consorzio PoliDesign.
I sei prototipi di “borse di frontiera”, bags ispirate negli usi e nelle estetiche ai beni culturali immateriali dei territori transfrontalieri, interpretando tematiche e ricerche etno-antropologiche del progetto E.CH.I., sono in mostra presso Villa Calvi.

È la mia terra!

È LA MIA TERRA!
LIVE PERFORMANCE

Sabato 12 ottobre 2013
Mercato coperto di Edolo dalle 18.00 alle 24.00

È la mia terra! racconta la Valle Camonica, le sue comunità, i suoi riti, le sue leggende, i suoi boschi e i saperi che racchiudono, i suoi campi e i saperi che contemplano, le sue pratiche culinarie, le sue credenze, le sue fabbriche e i suoi cantieri, tutto quanto possa considerarsi espressione di un territorio attraverso racconti, canzoni, pièce, videodocumentari, animazioni, ambienti sonori. Un flusso continuo di performance di musicisti, autori, gruppi folklorici, ricercatori, associazioni, comunità.

ZEUS!
RACCONTA EDOLO della Redazione di Zeus per la cooperativa Il Cardo

IL VIANDANTE
di Carlo Giordani

STRUMENTI MUSICALI EFFIMERI: UNA RICERCA DA ESPORTARE
di Paolo Vinati e Carla Fausti

È la mia terra! ospita:

FARE CIBO
Fotografie di Fabrizio Ferri Grafica di Andrea Stefani Mostra fotografica a cura della Condotta Slow Food di Valle Camonica

L'ORO BIANCO E ALTRI RACCONTI
di Lorenzo Apolli

CASE SPARSE, TRA L'ETERE E LA TERRA
di Monica Carrera e Francesca Damiano

FARE SANTA CRUS
della Comunità di Cerveno con Giacomo Andrico

BRUMANTICA
di Ducoli & The Rhinos (Alessandro Ducoli, Matteo Cossu, Mario Stivala)

IL VORTICE FUORI
di Giorgio Affanni e Andrea Grasselli

SUBITO ENERGIA
dei WK569 (Federico Troncatti, Piero Villa, Ezio Martinazzi) con Davide Bassanesi

STA PER ARRIVARE IL TEMPO E ALTRI RACCONTI
di Nicola Ballarini e Ettore Giuradei

LA GUERRA DEL GRIGNA
di Alessandro Romele, Lara Angoli, Andrea Richini, Andrea Cominini

VALCAMONICA
di Andrea Polini

Per saperne di più
Distretto Culturale Valle Camonica
Maraea

Dencity | Immaginariesplorazioni

Il collettivo immaginariesplorazioni torna con una nuova ricerca-azione a Milano.
Immaginariesplorazioni Solari è un laboratorio di ricerca audiovisiva con approccio antropologico, che vuole sperimentare un percorso interdisciplinare sulle forme possibili dell’abitare urbano.
Un film documentario sarà il suo esito finale.

SOLARI CALL FOR RESEARCH&FILM
15.11.2013 – 15.11.2014 | AREA SOLARI SAVONA TORTONA | MILANO

Per far parte del gruppo di ricerca di immaginariesplorazioni Solari scarica sul sito il Bando, il Modulo di Iscrizione e il Programma del Laboratorio
DEAD LINE 3 NOVEMBRE 2013

Per maggiori informazioni:
Dencity