Anche Milano partecipa alle Giornate Europee dei Mestieri d'Arte

Anche quest’anno la Fondazione Cologni Mestieri d’Arte s’impegna nel coinvolgere Milano nel grande appuntamento internazionale delle Giornate Europee dei Mestieri d'Arte (27-29 marzo 2015).

La Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte svilupperà dal 27 al 30 marzo un programma di appuntamenti culturali dedicati all'artigianato artistico e alle arti applicate, in collaborazione con altri partner milanesi e grazie al sostegno della Maison ginevrina di alta orologeria Vacheron Constantin. L'iniziativa, posta annualmente sotto l'egida dell'Institut National des Métiers d'Art di Parigi in network con Milano, Firenze, Ginevra, Londra e altre città europee ha come tema quest'anno “i territori dell'innovazione”. Significativa l’adesione di una trentina di atelier artigiani, che compongono un mosaico dell’eccellenza milanese e che rappresentano molti dei mestieri d’arte più significativi e storicamente radicati: dalla gioielleria alla pelletteria alla lavorazione dei metalli, dalla ceramica al decoro al restauro, dalla legatoria alla sartoria al ricamo, fino alle pipe.

La Fondazione Cologni declina il tema attraverso le seguenti azioni:

– Da venerdì 27 a lunedì 30 marzo: mostra “Intrecci” nel Salone del Museo Bagatti Valsecchi di Milano, in collaborazione con Segno Italiano. L'esposizione valorizza uno dei mestieri più antichi e nobili dell'artigianato italiano presente in diverse regioni.

– Weekend 28-29 marzo: sarà possibile visitare le botteghe artigiane e gli atelier dei maestri d'arte che aderiscono all'iniziativa nella storica zona del centro di Milano conosciuta come “Cinque vie”, tra Corso Magenta, Via Santa Marta e la Darsena. L'iniziativa è in collaborazione con l'associazione 5VIE art+design.

– Sabato 28 marzo: lezione sui mestieri d'arte e le arti applicate milanesi presso la storica SIAM, Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri, a cura della Scuola CorsiArte, e in collaborazione con l'Associazione 5VIE art+design

– Sabato 28 marzo: concerto di musica sacra presso la Basilica di San Calimero tenuto dell'Ensemble Vocale Harmonia Cordis Tutte le iniziative sono a ingresso gratuito.

Info: www.giornatedeimestieridarte.it

LACING SHOW 2: appuntamento nella galleria d’arte AD Lombardini22

Il secondo appuntamento con l’evento itinerante “Lacing Show” è negli spazi milanesi di Lombardini 22,  nei giorni 25, 26, 27 marzo, ore 15.00-19.00. Con il patrocinio di Regione Lombardia/progetto E.CH.I.

La comunità di merlettaie è stata coinvolta nel progetto curatoriale della galleria che, con il ciclo di incontri “Empatia degli Spazi”, indaga le interazioni fra cervello, corpo e spazio.
La pratica del merletto al tombolo, come molti mestieri manuali, prevede una sofisticata interazione fra il gesto manuale, la concentrazione necessaria per eseguirlo e l’ambiente in cui ciò avviene. Un' interazione che genera uno stato di benessere e di empatia profonda che costituisce una delle chiavi interpretative più interessanti di questo antico mestiere.
Le merlettaie saranno impegnate nella realizzazione di 4 tovaglie in merletto disegnate da famosi designer: Patricia Urquiola, Luca Scacchetti, Alessandro Mendini, Ugo La Pietra. La “tovaglia in merletto” diventa occasione per interpretare il tema di EXPO2015 attraverso un elemento del corredo protagonista “prezioso” delle ritualità di consumo e condivisione del cibo in Italia.

Il 25 marzo, è previsto l’incontro alle ore 18.00 con Juhani Pallasmaa
, il celebre architetto e filosofo finlandese che indaga le tematiche della percezione e dell’interazione sensoriale.
Ad accoglierlo ci saranno le mani operose delle merlettaie: quale stimolo migliore per un architetto da sempre attento alle capacità di elaborazione dei nostri corpi e alle tradizioni che si tramandano?

Programma_ Lombardi22  

Una summer school per giovani visual ethnographic

Il Netherlands Institute di Atene e ETHNOFEST organizzano una summer school dal 4 luglio al 23 luglio 2015 dedicata ai giovani studenti impegnati nella ricerca etnografica e nelle scienze umanistiche che utilizzano il video, la fotografia o alcune delle altre forme di visualizzazione culturale.
Lo scopo del seminario è quello di offrire agli studenti un’esperienza di ricerca reale, in contesti urbani molto diversi, per imparare le dinamiche di un processo di produzione video-fotografico utilizzando le proprie competenze e creando nuovi contatti. Il risultato della loro ricerca (cortometraggio) sarà presentato in una sezione speciale di ETHNOFEST affinché sia parte del dibattito attuale sui temi dell’antropologia visuale e dell’etnografia. Mai come oggi l’antropologia visuale è diventata uno strumento essenziale per chi voglia impegnarsi nella ricerca etnografica: un vero e proprio “genere cinematografico”, in bilico fra ricerca e narrazione.

ETHNOFEST, Film Festival Etnografico di Atene, è ormai una piattaforma prestigiosa per i giovani registi che si dedicano al film etnografico,  presentando ogni anno una selezionata raccolta di opere. Un catalogo online raccoglie tutti i partecipanti alle scorse 5 edizioni.


Partecipare
E’ possibile candidarsi entro l’8 maggio. Il numero di partecipanti è limitato: max 30 studenti.
Inviare il modulo di domanda (in allegato) e una lettera di motivazione


info@ethnofest.gr
www.ethnofest.gr

Cibo e identità locale

La pubblicazione ricostruisce il “modello” sul quale si basano alcuni casi di “cultura alimentare” dove la difesa e la valorizzazione del patrimonio legato ai sistemi agroalimentari locali tradizionali innesca processi virtuosi di rigenerazione comunitaria.

A partire da una ricerca sul campo ampia e approfondita, il libro presenta sei esperienze lombarde (ormai non più così isolate) come esempi paradigmatici di una rinascita di luoghi della Lombardia non omologati ai modelli dominanti. Luoghi che esprimono forme di “autogoverno” dei territori locali e una proiezione verso un futuro all'insegna di uno sviluppo autosostenibile.

L’asparago rosa di Mezzago (Mb), risorto a nuova vita, il grano saraceno autoctono di Teglio (So), la cui coltivazione è andata ri-estendendosi in tempi recenti. Il vigneto Pusterla/Capretti di Brescia, il più grande vigneto urbano d’Europa, risorto nel 2011 grazie all’impegno rinnovato della sua proprietaria; la ripresa della produzione del prestigioso mais “spinato”, il più antico della Lombardia. A Corna Imagna (Bg) la produzione, ormai quasi “clandestina”, del tradizionale “stracchino all’antica”, rivitalizzata grazie a una progettualità di rigenerazione comunitaria stimolata in prima persona dal Comune. E a Gerola Alta (So) il caso della “Casa del bitto”, espressione di una dura resistenza durata vent’anni dei produttori del “bitto storico” contro veri e propri attentati burocratici al metodo tradizionale di produzione.

Cibo e identità locale.
Sistemi agroalimentari e rigenerazione di comunità.Sei esperienze lombarde a confronto.

​Autori: Michele Corti, Sergio De La Pierre, Stella Agostini
Edito da: Centro Studi Valle Imagna
Pagine: 526
Luogo di edizione: Sant'Omobono Terme (Bg)
Anno di edizione: 2015

La ripresa della tradizione musicale del corno pastorale

E’ in un grande affresco nella chiesa di San Lorenzo a Berzo Inferiore, in Valcamonica, che è stata individuata la più antica testimonianza iconografica di corno pastorale, il progenitore dell’Alphorn svizzero (immagine di copertina). Ma è interessante notare che l’uso dei corni non si è interrotto per più di due millenni. Già nel 37 a.C Marco Terenzio Varrone descrive l’usanza di guidare gli animali con il suono dei corni. E in Bergamasca e in Valcamonica la tradizione è tutt’ora viva.
Il lugubre urlo dei corni risuona infatti nei riti rurali di fine inverno: a Dossena (BG) nel “Ciamà Mars” e “Scasà Mars” a inizio e fine marzo, all’Aprica nel “Sunà da Mars”, l’ultima notte di febbraio, a Saviore dell’Adamello, la sera del venerdì santo nel “Ciamà le püte”.

Non solo. Il corno pastorale è protagonista anche dell’iniziativa intitolata “In nome di Maria“ che si terrà da sabato 21 febbraio a sabato 11 aprile 2015 nei comuni di Berzo Inferiore, Bienno, Esine, Prestine e Piancogno. Un evento organizzato dalle Amministrazioni Comunali in collaborazione con le rispettive Pro Loco ed Enti turistici.
La rassegna si è aperta sabato 21 febbraio con “Falò e corni“, una suggestiva proposta durante la quale, a partire dalle ore 20.30, i cinque Comuni partecipanti si sono illuminati di suoni ancestrali. Lo spettacolo è iniziato presso il santuario della Beata Vergine della Consolazione di Prestine, con l’accensione del primo falò al suono del corno.
Seguiranno altre iniziative. La prossima sarà:
– sabato 21 marzo: “Cursus Bovis Vernali“, a partire dalle ore 14.00 la processione del bue inizierà da Prestine, scendendo poi nei diversi paesi per risvegliare la terra e distribuire semi di grano e fasci di ulivo;

Quella del corno alpino è una tradizione che conquista ancora facendo rivivere atmosfere sonore antiche…

Consulta il programma completo della rassegna “In nome di Maria”, in Val Grigna (BG)

LACING SHOW 1: al Museo del Tessile la prima performance di merletto al tombolo

Il progetto “Design al Tombolo”, finanziato da E.CH.I. all’interno delle attività di promozione creativa dei territori e dei loro patrimoni immateriali, continua a suscitare interesse!
Le borse transfrontaliere progettate da sei designer del Politecnico di Milano in collaborazione con la comunità di merlettaie al tombolo di Cantù, saranno ospitate al Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio (VA).
L’iniziativa è di Bottega Artigiana, un contenitore di progetti nato per promuovere la conoscenza degli antichi mestieri e l'arte artigiana italiana, attraverso mostre, laboratori, dibattitti. Tema dell’esposizione e della tavola rotonda è:
“Progetti, intenzioni, storie e notizie del mondo tessile”.

A seguito della tavola rotonda debutterà l'evento “Lacing Show: performances itineranti di merletto al tombolo”, organizzato dal Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù e patrocinato da E.CH.I. Un circuito di eventi nella città di Milano finalizzati a promuovere il lavoro delle merlettaie all’opera per la realizzazione di 4 tovaglie in merletto disegnate da famosi designer: Patricia Urquiola, Luca Scacchetti, Alessandro Mendini, Ugo La Pietra. La “tovaglia in merletto” diventa occasione per interpretare il tema di EXPO2015 attraverso un elemento del corredo protagonista “prezioso” delle ritualità di consumo e condivisione del cibo in Italia.

Programma
Busto Arsizio 13 marzo 2015                  
Museo del Tessile e della Tradizione Industriale
Via Alessandro Volta 6/8      15.00      17.00
Tavola rotonda sul tema:
“PROGETTI, INTENZIONI, STORIE E NOTIZIE DEL MONDO TESSILE”
Interverranno:
Renata Casartelli, Presidente del comitato per la Promozione del Merletto di Cantù
Alberto Cavalli, Presidente di Fondazione Cologni : I mestieri d’arte alla radice dell’eccellenza italiana
Ugo Crespi, docente di tecnologia tessile ,Associazione ex allievi e sostenitori Itis Busto Arsizio
Pino Grasso, maestro d’arte: Storytelling
Ilaria Gugliemetti, designer: Design al Tombolo. Progetto di un intreccio. Un’ azione di valorizzazione promossa da E.CH.I.
Paolo Pianezza, imprenditore: Storytelling
Ilario Tartaglia, ingegnere tessile: La tessitura a mano: la tessitura a mano può giocare ancora un ruolo nel XXI secolo, nell’era della robotica?
Modera il dibattito la giornalista Carla Tocchetti

A seguire:
“Lacing Show: performance di merletto al tombolo di Cantù”

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Rilancio del Popoc da marz in Val Poschiavo

In Val Poschiavo , con la tradizionale festa “Popoc dal prim da marz” ( “Pupazzo del 1° Marzo”) la comunità ha scacciato l’inverno ed accolto la primavera!
Le origini di questa tradizione risalgono all’età precristiana. Per i Romani alle calende di marzo (il 1° marzo) iniziava l’anno nuovo e nel Medio Evo in numerosi comuni retici le autorità entravano in carica. Con questo retroscena in molte regioni dell’arco alpino si rinnovano ogni anno diverse usanze per scacciare l’ inverno e salutare la primavera.

La festa negli anni si è andata progressivamente perdendo, presentandosi nelle ultime edizioni come una confusa interpretazione in chiave carnevalesca. Ecco perchè a Poschiavo è stato coinvolto un gruppo di lavoro espressamente incaricato di recuperare alcuni elementi storici attraverso attività svolte all’interno della programmazione scolastica.

Quest’anno il corteo per il borgo è infatti tornato ad essere caratterizzato dal chiassoso frastuono dei campanacci, dalle grida che “scacciano l’inverno e chiamano l’erba “(ciamà l’erba) e dai canti che invitano la primavera a tornare. Gli impressionanti “Popoc”, costruiti autonomamente dagli scolari e trasportati con l’ausilio di carri, da semplici fantocci di paglia si sono evoluti in laboriose installazioni, che riprendono problemi di attualità come guerre, disoccupazione e inquinamento.
Una manifestazione più in linea con la tradizione che ha riscoperto canti ma anche espresso un sentito momento di critica sociale, riflettendo così l'evoluzione sociale e il mutamento della percezione collettiva della stagione invernale. A questa si aggiunge, attraverso la responsabilità concessa ai ragazzi nell'organizzazione e realizzazione autonoma dell'evento, un valore di iniziazione alla vita adulta.