Pani: dal campo al forno

Cinque temi per la rassegna “Voci, gesti, culture dell'alimentazione “ evento dedicato alle culture dell'alimentazione, curato dal MEAB, Museo Etnografico dell'Alta Brianza.

Cinque incontri che si legano a produzioni alimentari significative del territorio brianzolo, scelte per il loro significato storico e antropologico: gli orti, la pesca, i pani, i frutti e il maiale. Le ricerche riguardano tradizioni, conoscenze e tecniche produttive, ma pongono anche l'accento sulle innovazioni che mirano a far conoscere prodotti nuovi ad un numero crescente di possibili consumatori. Ogni incontro permette di approfondire le ricerche locali, svolte dagli studiosi che collaborano con il museo, ma anche di allargare le prospettive di riflessione antropologica e storiografica grazie all'intervento di alcuni esperti d'eccezione.

Il prossimo appuntamento è fissato per:
domenica 21 giugno, alle ore 15 “Pani: dal campo al forno”
Un viaggio alla scoperta delle tecniche di panificazione di questo alimento dai notevoli significati simbolici, guidato da Rosalba Negri e dall'esperto in scienze agroalimentari ed etnografiche Gaetano Forni, con la testimonianza preziosa del galbiatese Ermenegildo Gasperini, panificatore in gioventù.

Info: MEAB Museo Etnografico dell'Alta Brianza
 

Il Museo Poschiavino inaugura il nuovo allestimento sull’agricoltura

Il 14 giugno 2015 il Museo Poschiavino inaugurerà il nuovo allestimento sull’agricoltura, grazie anche al sostegno di E.CH.I.

L’allestimento si avvale delle preziose collezioni del Museo, in particolare degli oggetti raccolti da Romerio Zala negli anni Sessanta e che rappresentano circa la metà dell’inventario. La maggior parte degli oltre 800 oggetti erano già esposti nella rimessa al pian terreno del Palazzo de Bassus-Mengotti. Ora il loro numero è stato ridotto mantenendo comunque il carattere enciclopedico della mostra. I vari temi sono stati ordinati per sezioni e messi in maggiore risalto grazie a una nuova scenografia. Una serie di schede – in tutto quasi 20 pagine di testo suddiviso in piccole porzioni – permettono di approfondire i temi e capire quanto è esposto. Territorio, lavoro, prodotti e sapere di un tempo rivivono così nei locali del museo.

La realtà raccontata da questi oggetti si allontana, però, inesorabilmente dal vissuto e ridarle significato è la grande sfida cui i musei etnografici sono confrontati. Il Museo poschiavino ha capito la sfida che è direttamente legata alla sua legittimazione e al suo mandato: ci vuole un modo nuovo per raccontare la tradizione.
Il progetto ne è una risposta. Un’opera corale a cui non hanno partecipato solo i volontari del Museo. L’architetto di Milano Fulvia Premoli, una specialista con grande esperienza espositiva, ha organizzato lo spazio e studiato la presentazione. I lavori da falegname ed elettricista sono stati eseguiti da due aziende locali. Anche per i contenuti, le traduzioni e la grafica ci si è avvalsi di collaboratori in valle. Con il giornale online Il Bernina, sono stati realizzati otto ritratti di protagonisti odierni della produzione alimentare; un contributo che permette di vedere come la tradizione si evolve e continua a vivere.
In collaborazione con il Museo di Tirano è nata poi un’istallazione video che presenta il territorio nello scorrere delle stagioni. I video, che verranno completati entro l’autunno, sono opera di Luca Boriani e Sabrina Basilico. Ai video odierni si associano i filmati storici di Plinio Tognina che ritraggono le attività rurali negli anni Sessanta.

L’allestimento è stato reso possibile  grazie al sostegno di:
Promozione della cultura dei Grigioni, ECHI, Comune di Poschiavo, Comune di Brusio, Regione Lombardia,Werner Siemens-Stiftung,  Sophie und Karl Binding Stiftung, Ernst Göhner Stiftung, Lions Club Poschiavo, Stiftung Stavros Niarchos, Bio Grischun, Bata Schuh Stiftung, Repower, Banca Cantonale dei Grigioni, Willy Muntwyler Stiftung, Stiftung Jacques Bischofberger, Dr. Martin Othmar Winterhalter Stiftung, Associazione Agricola Poschiavo, Pgi Valposchiavo.

Contatti
Museo Poschiavino
Locandina

Concerti per campane: un patrimonio vivo fra tradizione e performance pubblica

Ricchissimo il programma di concerti campanari eseguiti manualmente, organizzati per onorare il mese mariano.
Protagonista assoluta è la musica per campane delle Campane e campanari bergamaschi, una fra la più interessanti pratiche musicali della penisola italiana.
Un patrimonio vivo, in fase di piena riscoperta e rivalutazione sotto il profilo storico, sociale e culturale.
In prima linea è la Federazione Campanari Bergamaschi, un’Associazione di volontariato in ambito culturale che si propone di tutelare la tradizione delle campane, di catalogare, proteggere e salvare gli impianti manuali ancora esistenti nella provincia, di divulgare l'interesse verso la musica campanaria e di collaborare con enti interessati al recupero della tradizione. Insieme alla Federazione lavora un’entusiasta rete di scuole che sostengono la trasmissione dell'antica “musica dei bronzi”, rigenerandola costantemente con le forze dei giovani, attratti dalla possibilità di potersi esprimere attraverso strumenti imparati ad orecchio.

Una realtà che aveva perso il suo contorno sociale di stampo sette-ottocentesco ma che ha mantenuto intatto il desiderio di esprimersi nell’ambiente, il gusto per i monumenti e per il suono dello strumento musicale.
E soprattutto un patrimonio culturale di natura  pubblica che crea vere e proprie performance sonore nell’ambiente. E nel rispetto della comunità che lo ascolta.
A tutti gli effetti un gesto artistico sorprendentemente contemporaneo.

Fra le ultime iniziative segnaliamo:
1. Documentario Bells of Europe-Campane d’Europa, ideato da Padre Germano Marani (docente presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma). La Scuola di Roncobello è coinvolta nella coproduzione TV Vaticana – Rai Cinema
3. Giornata campanaria a Bienno, il 16 maggio, con la partecipazione alla trasmissione di Rai2 ‘Mezzogiorno in famiglia”


Campane e campanari nella provincia di Bergamo, è un patrimonio culturale immateriale lombardo documentato nell’Inventario Intangible Search

Per info: 
luca.fiocchi@libero.it

Programma concerti maggio 2015

Federazione Campanari Bergamaschi
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Una rete italiana del merletto per la Candidatura UNESCO

Nella foto: il Presidente Renata Casartelli con gli architetti L.Scacchetti e A. Branzi (gentile concessione di: Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù)

Venerdì 27 e sabato 28 marzo a Bolsena (VT) si è tenuta la presentazione della costituente rete dei saperi tradizionali del merletto italiano. Un incontro nazionale per discutere sul programma di candidatura del merletto italiano a patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Oltre a quello di Bolsena, fanno parte della costituente rete i comitati per la promozione del merletto di Bologna, Cantù, Chiavari, Forlì, L’Aquila, Latronico, Meldola, Orvieto, Varallo Sesia e Venezia.
Un&##39;iniziativa che interessa dunque anche la Lombardia con il noto merletto canturino, già protagonista di alcune attività di valorizzazione sostenute dal progetto E.CH.I.

Abbiamo incontrato la Presidente del Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, Renata Casertelli, per conoscere le impressioni del territorio su questa prestigiosa possibilità.

Come sta reagendo la comunità di merlettaie brianzole all’ idea di “correre” insieme ad altre merlettaie?
“Da tempo i Comuni di Cantù e  di Novedrate tentano di approciare il processo di candidatura UNESCO. Diverse iniziative erano state condotte già nel 2012 ma non hanno mai portato gli esiti desiderati.
Forse la strada di una rete italiana del merletto è quella giusta. Ma bisogna fare attenzione a non perdere le specificità del nostro lavoro. La nostra unicità”.

L’UNESCO richiede azioni partecipative, dossier dettagliati e un provato lavoro di trasferimento della pratica. Siete pronte?
“Siamo giunti alla 11° Biennale del Merletto e in questi 20 anni con il lavoro delle Esposizioni non abbiamo mai smesso di documentare, monitorare, censire, stimolare il territorio sulla pratica del merletto e sul suo futuro. L’ultima inziativa di “Merletti e Design”  è la prova della contemporaneità di questo “saper fare” che per noi vuol dire anche benessere, stare insieme, creare. Tutti i cataloghi sono bilingue e ci siamo sempre aperti al dialogo con le merlettaie di tutta l’ Europa. Tutto questo porteremo all’UNESCO”.

Quello che è certo è che partendo dall'eccellenza italiana si può arrivare a diverse culture, in una dinamica di scambio ed incoraggiamento al dialogo interculturale:
dall'Italia alla Slovenia, da Cipro al Giappone, tutti paesi legati dal filo del merletto…

Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù
 

Multimedia Performance E.A.T. il 23 aprile a Milano

Secondo appuntamento per la performance multimediale E.A.T. Etnografie Alimentari Transfrontaliere. Dopo il debutto svizzero a Poschiavo (Cantone Grigioni), la performance arriva a Milano, proprio una settimana prima dell'inaugurazione di EXPO2015 Nutrire il Pianeta. 

La cultura alimentare di frontiera è raccontata attraverso una performance che mette in scena voci, racconti orali, immagini, suoni, testi, musiche tradizionali e composizioni originali rielaborate attraverso l’uso creativo di narrazione, antichi saperi e nuove tecnologie, video in tempo reale, strumenti musicali tradizionali, pietre sonore e live electronics. Con la regia di Maria Elisabetta Marelli e la direzione artistica di Diego Ronzio.

ll progetto E.A.T. sperimenta, attraverso tecnologie multimediali e artistiche e azioni itineranti, nuovi modi di collaborazione transfrontaliera nell’area della Svizzera meridionale e della Lombardia con specifico riferimento alla produzione alimentare, tratto specifico e unificante dell’italianità di questo territorio. Una cultura che identifica un mondo e un paesaggio condiviso di saperi tecnici e naturalistici (beni materiali e immateriali), di relazioni umane che si conservano, si trasformano e sono suscettibili di interventi di promozione e di salvaguardia.

Giovedì 23 aprile
ore 20.30
Milano, Palazzo Pirelli Auditorium Gaber

EAT performance preview 

LACING SHOW 3: appuntamento al Fuori Salone 2015 per le merlettaie canturine

Già nella scorsa edizione del Fuori Salone una delegazione di merlettaie del Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, si era presentata con merletti  e performance live che interpretavano il tema  “Sharing Design”, forme di condivisione creativa fra tradizione e nuovi artigiani digitali.
Quest’anno saranno ospitate da Lombardini22,  all’interno dell’installazione site specific di Stefano Boccalini “ Le parole sono ponti”. Si tratta di vasi-sculture che vogliono richiamare l’attenzione sul senso delle parole e sulla possibilità che hanno di unire, di creare ponti, condivisione, “germogli”.
Un legame potente con il tema del nutrimento, della natura e dell’Expo. E un legame poetico con il merletto, arte dell’intreccio e del “legare”, metafora della possibilità di tessere connessioni fra antiche tradizioni e i linguaggi del contemporaneo per continuare a far “crescere” il saper fare locale!

Giovedi 16 aprile 2015
dalle h.19 alle h.24
Via Lombardini 22, Milano

Il 10 aprile a Poschiavo il debutto della multimedia peformance E.A.T.

E.A.T. Etnografie Alimentari Transfrontaliere è un progetto realizzato nell’ambito di «Viavai – Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia» un programma di scambi binazionali promosso dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e realizzato in partenariato con i cantoni Ticino e Vallese, la città di Zurigo, la Fondazione Ernst Göhner e con il patrocinio degli Assessorati alla Cultura della Regione Lombardia e del Comune di Milano.

La performance E.A.T. metterà in scena voci, racconti orali, immagini, suoni, testi, musiche tradizionali e composizioni originali rielaborate attraverso l’uso creativo di narrazione, antichi saperi e nuove tecnologie, video in tempo reale, strumenti musicali tradizionali, pietre sonore e live electronics.

Per realizzare la performance, un gruppo interdisciplinare composto da ricercatori etnografici, videomaker, fotografi, ingegneri del suono, musicisti e storyteller ha condotto una ricerca etnografica sul campo e in archivio che ha indagato i saperi legati alla cultura alimentare tradizionale documentandone la stagionalità, la relazione col territorio, gli aspetti socio economici, il lavoro e le trasformazioni del paesaggio, la ritualità e convivialità legati all’alimentazione nei territori dell’area transfrontaliera italo-svizzera compresa tra la Valposchiavo, la Valtellina e la Bregaglia.

Agricoltori, allevatori, coltivatori della vite e di erbe aromatiche, produttori di vino, mugnai, panificatori, produttori di latte e formaggi, proprietari di osterie e ristoranti, cuochi e cuoche depositarie di saperi e ricette tramandate oralmente, geografi, sociologi, esperti di cultura alpina, di coltura biologica e biodiversità, contrabbandieri, frequentatori di osterie e consumatori di cibo hanno condiviso con noi il loro sapere, la loro storia, la loro cultura.

E.A.T. MULTIMEDIA PERFORMANCE

scritta e diretta da MARIA ELISABETTA MARELLI

interpretata da ENZO CURCURU’
performer  PIETRO PIRELLI, DIEGO RONZIO
live electronics MASSIMO MARCHI

musiche originali PIETRO PIRELLI, ANTONELLO RAGGI, DIEGO RONZIO

regia del suono MASSIMO MARCHI
rielaborazione e ideazione video realizzata da DAVIDE CAZZANI, ALBERTO DANELLI, SIMONE POGGESI, ALESSANDRO REDAELLI, DAVIDE SCOTTI del III anno di corso MULTIMEDIA della Civica Scuola di Cinema di Milano, tutor DIEGO RONZIO

luci DALILA SENA
costumi FRANCESCA ROMANO

Ricerca etnografica coordinata da GUIDO BERTOLOTTI
Direzione artistica del progetto di DIEGO RONZIO

Due le date in programma ad ingresso gratuito:

10 aprile 2015, ore 20.30
Chiesa Evangelica di Poschiavo
Canton Grigioni

23 aprile 2015, ore 20.30
Auditorium Gaber, Palazzo Pirelli,
Milano

Per maggiori informazioni:
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Anche Milano partecipa alle Giornate Europee dei Mestieri d'Arte

Anche quest’anno la Fondazione Cologni Mestieri d’Arte s’impegna nel coinvolgere Milano nel grande appuntamento internazionale delle Giornate Europee dei Mestieri d'Arte (27-29 marzo 2015).

La Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte svilupperà dal 27 al 30 marzo un programma di appuntamenti culturali dedicati all'artigianato artistico e alle arti applicate, in collaborazione con altri partner milanesi e grazie al sostegno della Maison ginevrina di alta orologeria Vacheron Constantin. L'iniziativa, posta annualmente sotto l'egida dell'Institut National des Métiers d'Art di Parigi in network con Milano, Firenze, Ginevra, Londra e altre città europee ha come tema quest'anno “i territori dell'innovazione”. Significativa l’adesione di una trentina di atelier artigiani, che compongono un mosaico dell’eccellenza milanese e che rappresentano molti dei mestieri d’arte più significativi e storicamente radicati: dalla gioielleria alla pelletteria alla lavorazione dei metalli, dalla ceramica al decoro al restauro, dalla legatoria alla sartoria al ricamo, fino alle pipe.

La Fondazione Cologni declina il tema attraverso le seguenti azioni:

– Da venerdì 27 a lunedì 30 marzo: mostra “Intrecci” nel Salone del Museo Bagatti Valsecchi di Milano, in collaborazione con Segno Italiano. L'esposizione valorizza uno dei mestieri più antichi e nobili dell'artigianato italiano presente in diverse regioni.

– Weekend 28-29 marzo: sarà possibile visitare le botteghe artigiane e gli atelier dei maestri d'arte che aderiscono all'iniziativa nella storica zona del centro di Milano conosciuta come “Cinque vie”, tra Corso Magenta, Via Santa Marta e la Darsena. L'iniziativa è in collaborazione con l'associazione 5VIE art+design.

– Sabato 28 marzo: lezione sui mestieri d'arte e le arti applicate milanesi presso la storica SIAM, Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri, a cura della Scuola CorsiArte, e in collaborazione con l'Associazione 5VIE art+design

– Sabato 28 marzo: concerto di musica sacra presso la Basilica di San Calimero tenuto dell'Ensemble Vocale Harmonia Cordis Tutte le iniziative sono a ingresso gratuito.

Info: www.giornatedeimestieridarte.it

LACING SHOW 2: appuntamento nella galleria d’arte AD Lombardini22

Il secondo appuntamento con l’evento itinerante “Lacing Show” è negli spazi milanesi di Lombardini 22,  nei giorni 25, 26, 27 marzo, ore 15.00-19.00. Con il patrocinio di Regione Lombardia/progetto E.CH.I.

La comunità di merlettaie è stata coinvolta nel progetto curatoriale della galleria che, con il ciclo di incontri “Empatia degli Spazi”, indaga le interazioni fra cervello, corpo e spazio.
La pratica del merletto al tombolo, come molti mestieri manuali, prevede una sofisticata interazione fra il gesto manuale, la concentrazione necessaria per eseguirlo e l’ambiente in cui ciò avviene. Un' interazione che genera uno stato di benessere e di empatia profonda che costituisce una delle chiavi interpretative più interessanti di questo antico mestiere.
Le merlettaie saranno impegnate nella realizzazione di 4 tovaglie in merletto disegnate da famosi designer: Patricia Urquiola, Luca Scacchetti, Alessandro Mendini, Ugo La Pietra. La “tovaglia in merletto” diventa occasione per interpretare il tema di EXPO2015 attraverso un elemento del corredo protagonista “prezioso” delle ritualità di consumo e condivisione del cibo in Italia.

Il 25 marzo, è previsto l’incontro alle ore 18.00 con Juhani Pallasmaa
, il celebre architetto e filosofo finlandese che indaga le tematiche della percezione e dell’interazione sensoriale.
Ad accoglierlo ci saranno le mani operose delle merlettaie: quale stimolo migliore per un architetto da sempre attento alle capacità di elaborazione dei nostri corpi e alle tradizioni che si tramandano?

Programma_ Lombardi22  

Una summer school per giovani visual ethnographic

Il Netherlands Institute di Atene e ETHNOFEST organizzano una summer school dal 4 luglio al 23 luglio 2015 dedicata ai giovani studenti impegnati nella ricerca etnografica e nelle scienze umanistiche che utilizzano il video, la fotografia o alcune delle altre forme di visualizzazione culturale.
Lo scopo del seminario è quello di offrire agli studenti un’esperienza di ricerca reale, in contesti urbani molto diversi, per imparare le dinamiche di un processo di produzione video-fotografico utilizzando le proprie competenze e creando nuovi contatti. Il risultato della loro ricerca (cortometraggio) sarà presentato in una sezione speciale di ETHNOFEST affinché sia parte del dibattito attuale sui temi dell’antropologia visuale e dell’etnografia. Mai come oggi l’antropologia visuale è diventata uno strumento essenziale per chi voglia impegnarsi nella ricerca etnografica: un vero e proprio “genere cinematografico”, in bilico fra ricerca e narrazione.

ETHNOFEST, Film Festival Etnografico di Atene, è ormai una piattaforma prestigiosa per i giovani registi che si dedicano al film etnografico,  presentando ogni anno una selezionata raccolta di opere. Un catalogo online raccoglie tutti i partecipanti alle scorse 5 edizioni.


Partecipare
E’ possibile candidarsi entro l’8 maggio. Il numero di partecipanti è limitato: max 30 studenti.
Inviare il modulo di domanda (in allegato) e una lettera di motivazione


info@ethnofest.gr
www.ethnofest.gr