La “Foire de Saint Ourse” nelle creazioni grafiche dei suoi manifesti

Prima di tutto c’è un numero, che incuriosisce e sorprende: la 1015° edizione della Foire de Saint Ourse! Sì, perché ad essere premiato, attraverso un bando di concorso indetto dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, è un manifesto dedicato proprio a una Fiera millenaria che si tiene ogni anno il 30 e il 31 gennaio ad Aosta.

Fonti storiche documentano che sin dal Medio Evo la Fiera si svolgeva nel Borgo di Aosta, nell’area circostante la Collegiata che porta il nome di Sant'Orso. Racconti leggendari narrano che tutto ha avuto inizio di fronte la Chiesa dove il Santo, vissuto anteriormente al IX secolo, era solito distribuire ai poveri indumenti e “Sabot”, tipiche calzature in legno ancora oggi presentate in Fiera.
Sono questi alcuni dei riferimenti storici, insieme a tutti quegli elementi di “tipicità” che caratterizzano la Fiera, a diventare le fonti d’ispirazione per il lavoro dei creativi.
Da più di 40 anni, la Fiera di Sant’Orso è infatti promossa attraverso progetti grafici realizzati da noti artisti. Molti sono i manifesti ad opera del maestro (valdostano) della grafica, della pittura e del design, Franco Balan. In tempi più recenti, giurie di esperti hanno valutato non solo l’impatto visivo ma la correttezza e puntualità dei contenuti culturali. Il risultato è una collezione unica nel suo genere: una raccolta di manifesti a partire dalla 971° edizione, custoditi presso l’Archivio IVAT – Institut Valdôtain de l’Artisanat de Tradition.
Come annunciato dalla Giuria nello scorso dicembre, il vincitore che firma l’edizione 1015 °è il grafico aostano Elena Capra. Anche in quest’ultima creazione, determinante è stata la capacità di interpretare e riproporre quegli oggetti, quegli elementi del territorio e quei riferimenti simbolici che fanno la specificità della Fiera, rendendola unica e riconoscibile. Un processo di interpretazione che contribuisce in modo creativo alla trasmissione stessa del contenuto culturale dell'evento.

La Fiera, che ha la funzione di valorizzare l’artigianato di tradizione valdostana e che rappresenta soprattutto un appuntamento fortemente radicato e vitale, sarà visibile anche  attraverso la diretta video pubblicata sul sito web fieristico.  

Ma oltre alla visita alla Fiera, c'è un percorso di fruizione alternativo.
Quello che si è formato negli anni grazie al lavoro di documentazione dei manifesti sostenuto dall'Archivio IVAT.
Una raccolta di immagini poetiche che raccontano, attraverso la sintesi grafica, la complessità di significati che può esprimere, ancora oggi, una fiera millenaria.
Molto di più di una collezione di manifesti.
Un vero e proprio itinerario visivo dedicato all’ eredità culturale di una comunità.