Maschere e Carnevali

L'elemento che contraddistingue il Carnevale è il travestimento, la maschera. Maschere realizzate con stoffa, pelli e corna animali, scolpite nel legno o plasmate con la cartapesta e maschere commerciali in plastica che si mescolano ormai, con sempre maggior frequenza, a quelle tradizionali. Maschere di animali, di diavoli e santi, di vecchi e vecchie, di ambulanti, preti, medici, di gendarmi e poi maschere femminili interpretate da maschi, maschere doppie (la vecchia che porta in spalla il vecchio). Maschere di “belli” e di “brutti”, caricaturalmente eleganti i primi e caricaturalmente rozzi i secondi, come nella dicotomia degli Zanni della Commedia dell'Arte e dei clown del circo.
La maschera assolve non solo alla funzione di occultamento dell'identità ma anche a una radicale trasformazione della personalità che consente ai soggetti che la indossano di agire “come se” non fossero sé stessi, anche attraverso l'inibizione della comunicazione attraverso la mimica facciale e l'alterazione della gestualità consueta. Altera l'equilibrio, fisico e psichico, di chi la indossa, la maschera, e crea, non solo per quello che rappresenta ma soprattutto per il fatto di imporre una presenza ambigua, umana/disumana, un effetto perturbante in chi la osserva.
I Carnevali tradizionali sono rappresentazioni strutturate, che seguono un copione, variabile spesso, che possono essere sospese dalla comunità che li esprime, per periodi più o meno lunghi, e poi riattivate, con cambiamenti ed elementi distintivi che permangono. Che si tratti di un corteo (Carnevale di Valtorta e Carnevale di Pagnona), di un ballo (Carnevale di Livemmo), di entrambe le cose (Carnevale di Bagolino e Carnevale di Ponte Caffaro) o della rappresentazione di un vero e proprio copione teatrale (Carnevale di Dossena), il Carnevale mantiene comunque elementi di formalizzazione, che contengono l'eccesso, lo incanalano, lo rendono rito.

(Guido Bertolotti)

I Falò di Sant'Antonio

Il connubio Sant’Antonio Abate – Lombardia è davvero sentito e vissuto. In molte località della regione si svolgono i riti in occasione della tradizionale festa in onore del Santo protettore degli animali, che viene celebrato annualmente il 17 gennaio. Falò e fiaccolate, fuochi e pire, spesso accompagnate da processioni, si incontrano in numerosi luoghi del territorio in occasione delle celebrazioni per il giorno di Sant'Antonio. Le modalità di celebrazione del rituale variano da luogo a luogo, ma rimangono invariati due tratti comuni: il fuoco e la benedizione degli animali.

Nell'hinterland milanese, a Cologno Monzese (MI), ogni anno si rinnova il rito della benedizione degli animali e l'accensione di un falò. I Colognesi arrivano in tarda serata, portando con sé i loro animali domestici, principalmente cani e gatti, per farli assistere alla tradizionale benedizione degli animali che ha luogo nel sagrato antistante la Pieve. Dalla piazza principale del paese parte poi la processione, accompagnata dalla banda musicale della città. Alcuni dei partecipanti reggono una fiaccola e molti camminano accompagnati dal loro animale al guinzaglio, che raggiunge la pira.

Maggiormente concentrato sul rituale del falò è il rito che si svolge a Muggiano (MI), un borgo agricolo a 10 km da Milano. Dal 2004 i principali organizzatori della festa sono i membri di alcune associazioni della zona, il cui compito principale è la costruzione della pira, che ogni anno cambia forma.

In Val Brembana, a Sant'antonio Abbandonato, frazione tra Zogno e Brembilla (BG), il rito del Patrono si svolge nel fine settimana successivo al 17 gennaio. Il momento principale della celebrazione si tiene la domenica pomeriggio, quando, terminati i Vespri, i fedeli in processione, accompagnati dalla banda del paese, portano a spalla la statua del Santo per le vie del paese.

Nella frazione di Sant'Antonio in Valfurva (SO) il 17 gennaio si svolge ogni anno la tradizionale benedizione degli animali, a cui partecipano anche gli abitanti dei paesi vicini. Fin dalle prime luci dell'alba cominciano ad arrivare in paese intere famiglie con i propri animali. Molti vengono addobbati per l'occasione con fiori di cartapesta colorata e nastrini legati alle criniere. Non mancano animali domestici come cani e gatti. Radunatisi davanti alla chiesa, uomini e animali, aspettano l'uscita del parroco dalla chiesa che, dopo la celebrazione della messa, dà a tutti, in piazza, la benedizione rituale.

A Varese il Santo è festeggiato fin dalla mattina del 16 gennaio con l'apertura delle bancarelle gastronomiche, e la celebrazione della Messa. La Festa è celebrata nel rione della Motta, in cui l'Associazione dei “Monelli” lavora alla preparazione della pira con bancali e pezzi di legno, che dispongono intorno a un abete in forma circolare. Anche nell'abilità di costruzione della pira sono riposte le aspettative della comunità che assiste al falò: è infatti credenza diffusa che se la pira prende fuoco velocemente questo sia segno di buon auspicio per l'anno a venire, e viceversa l'anno non sarà dei migliori se la fiamma attecchisce con fatica. Il momento culminante e il più partecipato è la sera del 16 gennaio, quando, proprio in piazza della Motta, davanti alla chiesa, viene acceso un grande falò. Il pubblico accorre numerosissimo, affollando le vie del centro.

Anche nel capoluogo lombardo la Festa di Sant'Antonio viene celebrata in alcune cascine dell'immediata periferia Milanese. L'Associazione Amici della Cascina Linterno, all'interno del Parco delle Cave, promuove, insieme ad altre associazioni del territorio, l'evento per ricordare la vocazione agricola del territorio attorno a Milano.

La cavalcata dei tre Re e il rito del Canto della Stella di Premana

A Premana – paese di 2300 abitanti nella Val Verrone in provincia di Lecco – si ripete un rito antico e affascinante: la sera del 5 gennaio infatti ha luogo La cavalcata dei tre re, per celebrare l'Epifania.


Il tradizionale corteo vede i Magi a cavallo percorrere il centro storico accompagnati dalla folla e dai cori nel “Canto della Stella”; una rappresentazione in cui si unisce sentimento religioso e fascino della tradizione.
Si tratta di una processione guidata da tre giovani a cavallo, tre coscritti dell'anno, che, travestiti da Re Magi, percorrono le vie del borgo secondo un itinerario tradizionale.
Il corteo si ferma in punti prestabiliti, davanti a case a cui si intende rendere omaggio, e ad ogni tappa intona alcune strofe del Canto dei Tre Re, che rievoca la storia dei Magi venuti in adorazione di Gesù bambino.

La processione ha termine nella piazza della Chiesa Parrocchiale dove è allestito il presepe vivente. Arrivati davanti alla capanna di Gesù i Magi e tutto il corteo intonano le ultime strofe del canto.
Alle voci dei tre Re si uniscono le centinaia di voci dei partecipanti, che affollano gli stretti vicoli del borgo. A cantare è il paese intero che, con lo sguardo rivolto verso i Magi, attraverso il canto diventa a sua volta protagonista del Rito. 

Un nuovo segno per la Valle Camonica

In Valle Camonica un gruppo di designer e alcune aziende artigiane lavorano insieme per ideare una serie di oggetti in grado di coniugare saper fare e patrimonio culturale. Far dialogare oggetti, il sapere di un falegname, di un fabbro, di un tipografo e di un panettiere con i segni dell'arte camuna è un invito alla sperimentazione e all'innovazione di tecniche radicate.

In anteprima, giovedì 20 dicembre, verranno presentati alcuni di questi oggetti e verrà raccontata la storia di questo felice incontro.

Giovedì 20 dicembre 2012
presso la Casa degli Artisti di Bienno
ore 17.00
  

Per saperne di più
Sito Distretto Culturale Valle Camonica

Appuntamento conclusivo del Tour Città in Movimento

Una serata dedicata alla restituzione pubblica e alla rielaborazione creativa dei filmati inediti dei cittadini, con il coinvolgimento degli studenti delle Università milanesi per una rilettura delle storie inedite e della ritualità urbana.

Città in movimento – Storie inedite dei milanesi di ieri e di oggi. Nuove relazioni, nuovi calendari, nuovi rituali è un progetto di messa in rete e valorizzazione di archivi pubblici milanesi (AESS – Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Mediateca Santa Teresa – Biblioteca Nazionale Braidense) che restituisce alla cittadinanza i documenti conservati per trasformarli in storie e memorie condivise.

Venerdì 14 dicembre 2012
Mediateca di Santa Teresa
Via della Moscova 28
ore 18.30

Il Saper Fare Liutario Patrimonio Immateriale dell'Umanità


Il Comitato Intergovernativo UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Immateriale ha iscritto il Saper fare liutario di Cremona nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell'Umanità.
L'Archivio di Etnografia e Storia Sociale di Regione Lombardia ha sostenuto la candidatura includendo il Saper fare liutario nel suo inventario regionale, il Registro delle Eredità Immateriali Lombarde – R.E.I.L., istituito con la legge regionale 27 del 2008 “Valorizzazione del patrimonio culturale immateriale” per concretizzare, attraverso specifici interventi di salvaguardia e divulgazione, il riconoscimento e la trasmissione di queste eccellenze culturali. I risultati del lavoro di ricerca sull'inventario online del Patrimonio Culturale Immateriale.

Il saper fare liutario cremonese è una vera e propria arte di costruzione degli strumenti ad arco, una pratica unica che ha mantenuto caratteristiche, peculiarità e modalità costruttive antiche, legate a un sapere esclusivamente manuale. Una comunità di numerosissimi artisti-costruttori e di botteghe che a Cremona “rinnovano” la pratica antica, trasmettendo il proprio sapere a giovani apprendisti e allievi.

È la prima eccellenza lombarda ad entrare nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell'Umanità.

Il sito Unesco e la notizia dell'iscrizione

I pastori transumanti approdano a Bergamo

Venerdì 2 novembre 2012 il documentario Fuori dal gregge, lungometraggio d'esordio di Michela Barzanò, Emanuele Cucca e Cristina Meneguzzo, verrà proiettato in una serata a tema al Palamonti di Bergamo, in collaborazione con il CAI Bergamo.
L'appuntamento, che prevede un dibattito sulla pastorizia transumante lombarda, è patrocinato da Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo e Radici Group. L'ingresso è libero. 

Il lavoro di ricerca sul sito Intangible Search.

Dove e quando
Palamonti – Via Pizzo della Presolana 15, Bergamo
Venerdì 2 novembre 2012, ore 21.00

Problem, Project, Probject

Brescia, 4 novembre: il Museo dell’Industria e del Lavoro di Rodengo Saiano, articolazione strategica del sistema Musil incentrata sul cinema e la comunicazione, inaugura al grande pubblico la prima collaborazione tra arte tecnologia e lavoro con Probject (problem project), un evento culturale che unisce sperimentazione artistica e riflessione sulle tecnologie del futuro.

L'evento sarà aperto da Alan Shapiro, esperto di studi culturali e di nuove tecnologie, con un intervento incentrato sul significato culturale di Star Trek: “Star Trek. Transporter, Universal Translator and other prob-jects”. Shapiro ha dedicato alla famosa serie un libro molto influente e un intervento televisivo a Wonderlan su Rai4. Qui l'autore americano si soffermerà su alcuni famosi artefatti evocati in Star Trek, considerandoli come tracce di una possibile, futura tecnologia.

A seguire è prevista l'inaugurazione di una mostra collettiva under 30, cui partecipano artisti italiani già affermati nel campo delle arti visive e della musica come Cesare Bignotti e Giorgio Barroccu con il progetto DUAL e il collettivo Dietrolequinte di Savona con il progetto Manod'opera, assieme ai giovani artisti vincitori del concorso nazionale a bando pubblico gratuito Art is clear as clouds are 2012: Cecilie Hjelvik Andersen, Barbara Boiocchi, Claudia Campus, Andrea Cerruto, Francesca Longhini, Giovanni longo, S'odinonsuonare.

La mostra, aperta per tutto il mese di novembre, sarà costruita in dialogo stretto con il museo, declinando in modo originale i suoi spazi e le sue collezioni.

L'iniziativa è organizzata dal Musil – museo dell'industria e del lavoro di Brescia, in collaborazione con il collettivo Art is clear as clouds are. Partner sponsor dell'evento Balla coi cinghiali di Savona, il festival rock più grande della Liguria, e il concept store Bazaar Wear Brescia.

Dove e quando
Musil, Museo dell’Industria e del Lavoro di Rodengo Saiano – Via del Commercio 18, Brescia
domenica 4 novembre 2012, ore 16.00

Per maggiori informazioni
http://artisclear.it
http://artisclear.blogspot.it

Oggi sposi

Il Museo Etnografico dell'Alta Brianza di Galbiate (Lecco), nella splendida cornice del borgo agricolo di Camporeso, sta ospitando un evento interessante e particolare: “Oggi sposi. Teli effimeri da strada e riti profani per il matrimonio, tra presente e passato”, curata dal direttore Massimo Pirovano.
Inaugurata con tanto di torta nuziale e spumante, la mostra riesce a raccontare l’atmosfera emozionante, ma allo stesso tempo goliardica, del giorno del matrimonio, esibendo una delle scenografie profane che, dalla metà degli anni '90, ha arricchito il copione dei matrimoni del nord Italia: le scritte e gli avvertimenti per gli sposi dei grandi teli e lenzuoli appesi lungo le strade o sui cavalcavia ad annunciare agli invitati e alle comunità il “giorno più bello”.
Se ne trovano di tutti i gusti: dal più classico OGGI SPOSI alle tante frasi che cercano, in extremis, di persuadere gli sposi dal “grande passo” (È LA TUA RISPOSTA DEFINITIVA? L'ACCENDIAMO?; IL MATRIMONIO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE); oppure ancora, abbondano i riferimenti alla vita sessuale (MAESTRA COME SI FANNO I BAMBINI?) e all'abbandono della vita comoda (L'ABBONAMENTO A SKY DEVI SCORDARE: LETTO DA RIFARE E MOGLIE DA ACCONTENTARE).
La mostra accoglie tanti di questi divertenti e originali teli, percepiti spesso come una pratica strana, incomprensibile, assurda o addirittura oscena: eppure si tratta di una pratica diffusissima al nord, sconosciuta nel centro e sud Italia, ma che in maniera efficace e diretta traduce il pensiero di oggi sul matrimonio e riesce a esorcizzare, attraverso la risata, la paura e le emozioni legate ai riti di passaggio.
Insieme ai teli, l’esibizione è arricchita da scene matrimoniali attuali e degli anni '60, insieme a musiche che accompagnavano feste e pranzi nuziali, inframmezzate da alcuni canti di tradizione orale raccolti in Brianza: un affresco che cerca di superare il conflitto tra modernità e tradizione, nello stile del MEAB, un “museo del presente” che racconta la vita contadina della Brianza del XIX e XX secolo ma che non smette di interrogarsi sui temi del contemporaneo e sulle ritualità del quotidiano, di ciò che fa parte della vita di ciascuno di noi.

La mostra sarà ospitata fino al 4 novembre nei locali del MEAB nei seguenti orari:
martedì, mercoledì, venerdì: 9 – 12.30
sabato e domenica: 9 – 12.30 e 14 – 18

Per informazioni
MEAB
tel. 0341.240193

Ritorno ai luoghi abbandonati. Reneusi

Il programma inizia alle ore 11.00 a Ferrazza, piccola frazione isolata nel bosco, salvata e recuperata da un gruppo spontaneo di Genova, e prosegue fino alle ore 18.00 con  tavole di confronto, letture, filmati e musica con pifferi e fisarmonica.
Il tema della giornata è il “Ritorno”, la memoria dei luoghi, ma anche le azioni politiche attuate o attuabili e i semplici, ma significativi, racconti di ritorni nati spontaneamente. Ritorni spesso simbolo di un cambiamento sociale e culturale.
L’iniziativa nasce come seconda edizione del racconto dei “Dis-Abitati visti come risorsa“, iniziato l’anno scorso in Val Borbera, per le Giornate Europee del Patrimonio, con un convegno e una visita guidata ai paesi simbolo dell’abbandono della Valle, (Casone di Vegni, Ferrazza, Reneusi).

Alle 18.30 è prevista la “fiaccolata del Ritorno”, partenza da Ferrazza,  arrivo a Vegni.
In caso di maltempo il programma inizierà alle 10.00 presso il Comune di Cabella Ligure.

Informazioni
Associazione culturale “Roba da Streije ”  335.5773297
Ferrazza 339.1029558
Associazione Thara Rothas, etica e cultura materiale 338.6278676

L’iniziativa è aperta a tutti e gratuita.