I Falò di Sant'Antonio

Il connubio Sant’Antonio Abate – Lombardia è davvero sentito e vissuto. In molte località della regione si svolgono i riti in occasione della tradizionale festa in onore del Santo protettore degli animali, che viene celebrato annualmente il 17 gennaio. Falò e fiaccolate, fuochi e pire, spesso accompagnate da processioni, si incontrano in numerosi luoghi del territorio in occasione delle celebrazioni per il giorno di Sant'Antonio. Le modalità di celebrazione del rituale variano da luogo a luogo, ma rimangono invariati due tratti comuni: il fuoco e la benedizione degli animali.

Nell'hinterland milanese, a Cologno Monzese (MI), ogni anno si rinnova il rito della benedizione degli animali e l'accensione di un falò. I Colognesi arrivano in tarda serata, portando con sé i loro animali domestici, principalmente cani e gatti, per farli assistere alla tradizionale benedizione degli animali che ha luogo nel sagrato antistante la Pieve. Dalla piazza principale del paese parte poi la processione, accompagnata dalla banda musicale della città. Alcuni dei partecipanti reggono una fiaccola e molti camminano accompagnati dal loro animale al guinzaglio, che raggiunge la pira.

Maggiormente concentrato sul rituale del falò è il rito che si svolge a Muggiano (MI), un borgo agricolo a 10 km da Milano. Dal 2004 i principali organizzatori della festa sono i membri di alcune associazioni della zona, il cui compito principale è la costruzione della pira, che ogni anno cambia forma.

In Val Brembana, a Sant'antonio Abbandonato, frazione tra Zogno e Brembilla (BG), il rito del Patrono si svolge nel fine settimana successivo al 17 gennaio. Il momento principale della celebrazione si tiene la domenica pomeriggio, quando, terminati i Vespri, i fedeli in processione, accompagnati dalla banda del paese, portano a spalla la statua del Santo per le vie del paese.

Nella frazione di Sant'Antonio in Valfurva (SO) il 17 gennaio si svolge ogni anno la tradizionale benedizione degli animali, a cui partecipano anche gli abitanti dei paesi vicini. Fin dalle prime luci dell'alba cominciano ad arrivare in paese intere famiglie con i propri animali. Molti vengono addobbati per l'occasione con fiori di cartapesta colorata e nastrini legati alle criniere. Non mancano animali domestici come cani e gatti. Radunatisi davanti alla chiesa, uomini e animali, aspettano l'uscita del parroco dalla chiesa che, dopo la celebrazione della messa, dà a tutti, in piazza, la benedizione rituale.

A Varese il Santo è festeggiato fin dalla mattina del 16 gennaio con l'apertura delle bancarelle gastronomiche, e la celebrazione della Messa. La Festa è celebrata nel rione della Motta, in cui l'Associazione dei “Monelli” lavora alla preparazione della pira con bancali e pezzi di legno, che dispongono intorno a un abete in forma circolare. Anche nell'abilità di costruzione della pira sono riposte le aspettative della comunità che assiste al falò: è infatti credenza diffusa che se la pira prende fuoco velocemente questo sia segno di buon auspicio per l'anno a venire, e viceversa l'anno non sarà dei migliori se la fiamma attecchisce con fatica. Il momento culminante e il più partecipato è la sera del 16 gennaio, quando, proprio in piazza della Motta, davanti alla chiesa, viene acceso un grande falò. Il pubblico accorre numerosissimo, affollando le vie del centro.

Anche nel capoluogo lombardo la Festa di Sant'Antonio viene celebrata in alcune cascine dell'immediata periferia Milanese. L'Associazione Amici della Cascina Linterno, all'interno del Parco delle Cave, promuove, insieme ad altre associazioni del territorio, l'evento per ricordare la vocazione agricola del territorio attorno a Milano.

La cavalcata dei tre Re e il rito del Canto della Stella di Premana

A Premana – paese di 2300 abitanti nella Val Verrone in provincia di Lecco – si ripete un rito antico e affascinante: la sera del 5 gennaio infatti ha luogo La cavalcata dei tre re, per celebrare l'Epifania.


Il tradizionale corteo vede i Magi a cavallo percorrere il centro storico accompagnati dalla folla e dai cori nel “Canto della Stella”; una rappresentazione in cui si unisce sentimento religioso e fascino della tradizione.
Si tratta di una processione guidata da tre giovani a cavallo, tre coscritti dell'anno, che, travestiti da Re Magi, percorrono le vie del borgo secondo un itinerario tradizionale.
Il corteo si ferma in punti prestabiliti, davanti a case a cui si intende rendere omaggio, e ad ogni tappa intona alcune strofe del Canto dei Tre Re, che rievoca la storia dei Magi venuti in adorazione di Gesù bambino.

La processione ha termine nella piazza della Chiesa Parrocchiale dove è allestito il presepe vivente. Arrivati davanti alla capanna di Gesù i Magi e tutto il corteo intonano le ultime strofe del canto.
Alle voci dei tre Re si uniscono le centinaia di voci dei partecipanti, che affollano gli stretti vicoli del borgo. A cantare è il paese intero che, con lo sguardo rivolto verso i Magi, attraverso il canto diventa a sua volta protagonista del Rito.