Da quasi 50 anni, a fine agosto, la “Féhta dou lar” festeggia il tradizionale “bocon du diable”
Merlettaie brianzole s’incontrano per un happening che celebra la secolare tradizione del merletto
Foto di copertina: Paul Richard Cecchini, Alma Mater, Milano, 2015
Le signore del merletto canturino e brianzolo si danno appuntamento il 27 agosto ad ALMA MATER, Fabbrica del Vapore -Milano, per un imperdibile raduno dedicato alla tradizione del merletto e alla sua evoluzione nel contemporaneo.
Un happening che coinvolge tutta la comunità, protagonista dall’8 luglio al 29 agosto di una performance live all’interno dell’installazione dell’artista e compositore israeliano Yuval Avital. Nei due mesi di esposizione, le donne canturine, con la loro presenza evocativa e i loro gesti sapienti, hanno invitato il pubblico a riflettere sulla responsabilità di ognuno nell’ereditare e perseguire lo straordinario patrimonio culturale della tradizione, da sempre trasmesso da madre in figlia. Da donne a donne. Un tema ripreso e amplificato ora nella performance di 30 merlettaie che con i loro tomboli si dispongono a formare una sorta di percorso della tradizione vivente fatto di mani e volti al lavoro.
Un richiamo rivolto alla città affinché l’attenzione alle tradizioni artistiche dei nostri territori diventi stimolo per nuove interpretazioni.
27 AGOSTO 2015
ALMA MATER
Fabbrica del Vapore, Via Procaccini, Milano
dalle ore 17.00 alle ore 20.00
ingresso libero
www.almamater.info
L’Archivio di Etnografia e Storia Sociale AESS contribuisce alla partitura sonora dell’installazione artistica
Dall’8 luglio al 29 agosto 2015 la Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano ospita un evento artistico unico nel suo genere: ALMA MATER, la nuova imponente creazione multimediale di Yuval Avital, in dialogo con un’inedita versione de IL TERZO PARADISO di Michelangelo Pistoletto.
Un’opera di forte impatto sensoriale, quadro allegorico di 1200 metri quadri a metà tra installazione e performance, che mette in dialogo tra loro e crea uno straordinario connubio di eccellenze creative: dall’universo icono-sonoro di Avital al simbolo artistico di Pistoletto; dal gesto aggraziato di leggendarie étoile del Teatro alla Scala come Liliana Cosi e Oriella Dorella a quello sapiente di donne che tessono il merletto di Cantù; dalle installazioni site-specific di luci create da Enzo Catellani a quelle sonore realizzate da Architettura Sonora.
Forti identità ben riconoscibili che pur si armonizzano in un visionario unicum artistico ispirato all’archetipo della madre nutrice, per offrire ai visitatori un intenso viaggio poetico e di scoperta.
La partitura sonora è stata resa possibile grazie al supporto scientifico e i contributi di numerosi centri di ricerca e musicologici nel mondo.
In Italia sono stati il LEAV – Laboratorio di Etnomusicologia e Antropologia Visuale dell'Università degli Studi di Milano e l' AESS – Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia a collaborare.
In particolare l'Archivio AESS ha contribuito mettendo a disposizione il ricco repertorio femminile della tradizione orale lombarda. Filastrocche, fiabe, ninne nanne raccolte fin dai primi anni di attività dell'Archivio e che nell'opera Alma Mater trovano una collocazione inedita e poetica.
Non solo patrimoni sonori.
Altro protagonista dell'imponente creazione è il sapere artigianale espresso dalle merlettaie al tombolo canturine, la cui pratica è stata documentata all'interno dell'Inventario Intangible Search. La comunità è stata coinvolta per simboleggiare odierne Parche col tombolo che tessono instancabili, attraverso l’opera, i fili di un pizzo collettivo e unico.
L’intero evento è prodotto da Maga Global Arts, factory di performing arts che promuove interculturalità e transdisciplinarietà in Italia e oltre, in collaborazione con Comune di Milano, Fabbrica del Vapore, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Architettura Sonora, Catellani&Smith.
Col patrocinio di EXPO 2015 e Regione Lombardia, ALMA MATER è parte del palinsesto di Expo in Città.
8 luglio – 29 agosto 2015 | Cattedrale della Fabbrica del Vapore, Milano
www.almamater.info
La 12ª Biennale Internazionale del Merletto di Cantù sceglie gli spazi di EXPO 2015, Padiglione Italia, per comunicare i contenuti della prossima Biennale prevista dall’11 al 25 ottobre a Cantù.
Tante le novità di questa edizione che ha come protagonista assoluto un complemento d’arredo tipico della ritualità alimentare italiana ed elemento essenziale della raffinata produzione in merletto: la tovaglia.
La tovaglia, con pizzi e ricami, bene interpreta il tema della Grande Esposizione, indagando la sua funzione che va oltre il valore estetico. “La tovaglia è la bellezza che siede a tavola, nutre lo spirito, da gioia agli occhi e suscita stupori alla mensa dell’uomo”.
A parlarne saranno le merlettaie stesse insieme alla Presidente del Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, Renata Casartelli, organizzatore e promotore dell’evento. Non solo.
Si parlerà anche di “pizzi d’autore”, esclusivi pezzi unici raccolti nella sezione Merletti&Design, un progetto di valorizzazione che prevede l’esecuzione di merletti firmati da grandi designer. Per la 12ª Biennale saranno i creativi internazionali Patricia Urquiola, Luca Scacchetti, Alessandro Mendini e Ugo La Pietra ad interpretare il tema della tovaglia.
Il merletto è espressione del “saper fare” del territorio canturino, documentato nell’Inventario del Patrimonio Immateriale di Regione Lombardia.
CONFERENZA STAMPA
25 giugno 2015 – ore 11:00
EXPO 2015 – presso Padiglione Italia, Cardo Nord, Ufficio Como Business Center
Cinque temi per la rassegna “Voci, gesti, culture dell'alimentazione “ evento dedicato alle culture dell'alimentazione, curato dal MEAB, Museo Etnografico dell'Alta Brianza.
Cinque incontri che si legano a produzioni alimentari significative del territorio brianzolo, scelte per il loro significato storico e antropologico: gli orti, la pesca, i pani, i frutti e il maiale. Le ricerche riguardano tradizioni, conoscenze e tecniche produttive, ma pongono anche l'accento sulle innovazioni che mirano a far conoscere prodotti nuovi ad un numero crescente di possibili consumatori. Ogni incontro permette di approfondire le ricerche locali, svolte dagli studiosi che collaborano con il museo, ma anche di allargare le prospettive di riflessione antropologica e storiografica grazie all'intervento di alcuni esperti d'eccezione.
Il prossimo appuntamento è fissato per:
domenica 21 giugno, alle ore 15 “Pani: dal campo al forno”
Un viaggio alla scoperta delle tecniche di panificazione di questo alimento dai notevoli significati simbolici, guidato da Rosalba Negri e dall'esperto in scienze agroalimentari ed etnografiche Gaetano Forni, con la testimonianza preziosa del galbiatese Ermenegildo Gasperini, panificatore in gioventù.
Il 14 giugno 2015 il Museo Poschiavino inaugurerà il nuovo allestimento sull’agricoltura, grazie anche al sostegno di E.CH.I.
L’allestimento si avvale delle preziose collezioni del Museo, in particolare degli oggetti raccolti da Romerio Zala negli anni Sessanta e che rappresentano circa la metà dell’inventario. La maggior parte degli oltre 800 oggetti erano già esposti nella rimessa al pian terreno del Palazzo de Bassus-Mengotti. Ora il loro numero è stato ridotto mantenendo comunque il carattere enciclopedico della mostra. I vari temi sono stati ordinati per sezioni e messi in maggiore risalto grazie a una nuova scenografia. Una serie di schede – in tutto quasi 20 pagine di testo suddiviso in piccole porzioni – permettono di approfondire i temi e capire quanto è esposto. Territorio, lavoro, prodotti e sapere di un tempo rivivono così nei locali del museo.
La realtà raccontata da questi oggetti si allontana, però, inesorabilmente dal vissuto e ridarle significato è la grande sfida cui i musei etnografici sono confrontati. Il Museo poschiavino ha capito la sfida che è direttamente legata alla sua legittimazione e al suo mandato: ci vuole un modo nuovo per raccontare la tradizione.
Il progetto ne è una risposta. Un’opera corale a cui non hanno partecipato solo i volontari del Museo. L’architetto di Milano Fulvia Premoli, una specialista con grande esperienza espositiva, ha organizzato lo spazio e studiato la presentazione. I lavori da falegname ed elettricista sono stati eseguiti da due aziende locali. Anche per i contenuti, le traduzioni e la grafica ci si è avvalsi di collaboratori in valle. Con il giornale online Il Bernina, sono stati realizzati otto ritratti di protagonisti odierni della produzione alimentare; un contributo che permette di vedere come la tradizione si evolve e continua a vivere.
In collaborazione con il Museo di Tirano è nata poi un’istallazione video che presenta il territorio nello scorrere delle stagioni. I video, che verranno completati entro l’autunno, sono opera di Luca Boriani e Sabrina Basilico. Ai video odierni si associano i filmati storici di Plinio Tognina che ritraggono le attività rurali negli anni Sessanta.
L’allestimento è stato reso possibile grazie al sostegno di:
Promozione della cultura dei Grigioni, ECHI, Comune di Poschiavo, Comune di Brusio, Regione Lombardia,Werner Siemens-Stiftung, Sophie und Karl Binding Stiftung, Ernst Göhner Stiftung, Lions Club Poschiavo, Stiftung Stavros Niarchos, Bio Grischun, Bata Schuh Stiftung, Repower, Banca Cantonale dei Grigioni, Willy Muntwyler Stiftung, Stiftung Jacques Bischofberger, Dr. Martin Othmar Winterhalter Stiftung, Associazione Agricola Poschiavo, Pgi Valposchiavo.
Contatti
Museo Poschiavino
Locandina
Ricchissimo il programma di concerti campanari eseguiti manualmente, organizzati per onorare il mese mariano.
Protagonista assoluta è la musica per campane delle Campane e campanari bergamaschi, una fra la più interessanti pratiche musicali della penisola italiana.
Un patrimonio vivo, in fase di piena riscoperta e rivalutazione sotto il profilo storico, sociale e culturale.
In prima linea è la Federazione Campanari Bergamaschi, un’Associazione di volontariato in ambito culturale che si propone di tutelare la tradizione delle campane, di catalogare, proteggere e salvare gli impianti manuali ancora esistenti nella provincia, di divulgare l'interesse verso la musica campanaria e di collaborare con enti interessati al recupero della tradizione. Insieme alla Federazione lavora un’entusiasta rete di scuole che sostengono la trasmissione dell'antica “musica dei bronzi”, rigenerandola costantemente con le forze dei giovani, attratti dalla possibilità di potersi esprimere attraverso strumenti imparati ad orecchio.
Una realtà che aveva perso il suo contorno sociale di stampo sette-ottocentesco ma che ha mantenuto intatto il desiderio di esprimersi nell’ambiente, il gusto per i monumenti e per il suono dello strumento musicale.
E soprattutto un patrimonio culturale di natura pubblica che crea vere e proprie performance sonore nell’ambiente. E nel rispetto della comunità che lo ascolta.
A tutti gli effetti un gesto artistico sorprendentemente contemporaneo.
Fra le ultime iniziative segnaliamo:
1. Documentario Bells of Europe-Campane d’Europa, ideato da Padre Germano Marani (docente presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma). La Scuola di Roncobello è coinvolta nella coproduzione TV Vaticana – Rai Cinema
3. Giornata campanaria a Bienno, il 16 maggio, con la partecipazione alla trasmissione di Rai2 ‘Mezzogiorno in famiglia”
Campane e campanari nella provincia di Bergamo, è un patrimonio culturale immateriale lombardo documentato nell’Inventario Intangible Search
Per info:
luca.fiocchi@libero.it