Rilancio del Popoc da marz in Val Poschiavo
In Val Poschiavo , con la tradizionale festa “Popoc dal prim da marz” ( “Pupazzo del 1° Marzo”) la comunità ha scacciato l’inverno ed accolto la primavera!
Le origini di questa tradizione risalgono all’età precristiana. Per i Romani alle calende di marzo (il 1° marzo) iniziava l’anno nuovo e nel Medio Evo in numerosi comuni retici le autorità entravano in carica. Con questo retroscena in molte regioni dell’arco alpino si rinnovano ogni anno diverse usanze per scacciare l’ inverno e salutare la primavera.
La festa negli anni si è andata progressivamente perdendo, presentandosi nelle ultime edizioni come una confusa interpretazione in chiave carnevalesca. Ecco perchè a Poschiavo è stato coinvolto un gruppo di lavoro espressamente incaricato di recuperare alcuni elementi storici attraverso attività svolte all’interno della programmazione scolastica.
Quest’anno il corteo per il borgo è infatti tornato ad essere caratterizzato dal chiassoso frastuono dei campanacci, dalle grida che “scacciano l’inverno e chiamano l’erba “(ciamà l’erba) e dai canti che invitano la primavera a tornare. Gli impressionanti “Popoc”, costruiti autonomamente dagli scolari e trasportati con l’ausilio di carri, da semplici fantocci di paglia si sono evoluti in laboriose installazioni, che riprendono problemi di attualità come guerre, disoccupazione e inquinamento.
Una manifestazione più in linea con la tradizione che ha riscoperto canti ma anche espresso un sentito momento di critica sociale, riflettendo così l'evoluzione sociale e il mutamento della percezione collettiva della stagione invernale. A questa si aggiunge, attraverso la responsabilità concessa ai ragazzi nell'organizzazione e realizzazione autonoma dell'evento, un valore di iniziazione alla vita adulta.